3.8
(4)
di Giovanni Calabrese

Vi capita mai di pensare al domani?
La risposta non è per tutti uguale. Mi sembra che i giovani difficilmente ci pensano, anche perché questa società costruita da noi adulti è triste, fatta di passioni tristi. Una società che si trascina. Una società che vorrebbe darti tutto ma in realtà non ti dà nulla.
Da ragazzi, e non lo dico per fare vuota retorica, ci affascinava costruire i nostri giochi. Così nascevano “u carrammattu” o il “subbuteo” fatto in casa con le figurine Panini. Guardavamo al futuro con fiducia e ottimismo.
I giovani mi sembrano oggi sempre più spenti negli occhi, si trascinano nella loro vita e il loro massimo divertimento resta lo “sballo”. Alzando poi sempre di più l’asticella del trasgressivo che immediatamente dopo diventa abitudine.

Ma la colpa di tutto questo di chi è?
Per lo più è nostra, cari miei coetanei. Perché non abbiamo saputo o voluto trasmettere loro i veri valori della vita. Quei medesimi valori che le nostre mamme e papà invece ci hanno trasmesso con l’ausilio degli insegnanti, soprattutto delle scuole primarie. Figure paterne o materne, ma pronte anche a severe punizioni, se necessario. Adesso tutto questo non è nemmeno pensabile.
Cosa possiamo fare adesso noi adulti?
Papa Benedetto XVI in una sua enciclica risponde: “Ci vuole un colpo d’ala”.
Cioè ci vuole quella speranza che è già in noi. Vuol dire che quei valori cercati li abbiamo già dentro il cuore, come nel cuore dei nostri figli. Si tratta solo di farli emergere, porre le condizioni per farli volare alto e chiedere loro quei sacrifici per raggiungere gli obiettivi per cui vale la pena vivere.
Credo poi sia importante rafforzare la loro autostima, perché davanti alle tante dure prove a cui ci mette di fronte spesso la vita, abbiano sempre la forza per rialzarsi.

Ma anche voi cari ragazzi, è tempo di riprendere in mano la vostra vita. Accettate la sfida di farci capire i nostri errori. Prendeteci, se serve, anche a calci in culo, ma poi sbracciatevi, datevi da fare.

Non abbiate paura, non vergognatevi, ma agite evitando l’effimero che ci circonda. Siate protagonisti delle vostre vite, date un colpo d’ala ed iniziate a volare.

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