di Sebastiano D’Angelo
Sembra di vivere in un’atmosfera surreale, quest’estate. Il contagio, in barba alle stolide ragioni dei negazionisti, è sempre lì, pronto a colpirci alle spalle. Ma la realtà contrasta con la percezione di molti.
Vale la pena ricordare gli assembramenti marini, le movide e le balle dei tanti sciagurati complottisti.
Ma quando i rischi del contagio vengono alimentati dalle autorità pubbliche subentra il primo corto circuito mentale.
In tal senso mi e’ capitato di assistere proprio ad uno dei tanti eventi che animano le piazze estive, piene di pubblico come se nulla fosse stato, senza alcun rispetto delle norme di cautela. Potrebbe essere diversamente?
Mi sono chiesto se quello che è successo nei mesi scorsi fosse stato solo un incubo. Invece no, è realtà triste e amara, proprio da corto circuito mentale.
Beninteso, il fenomeno riguarda tutto il territorio nazionale, con concerti e spettacoli tesi allo svago pubblico.
Altro corto circuito:
ma in una stagione cosi’ piena di sofferenze sociali, era proprio il caso di investire importanti risorse pubbliche in eventi di questo tipo?
Altro paradosso:
sono state saggiamente sospese tutte le processioni religiose ed in chiesa valgono le restrizioni di ingresso e distanziamento. Ma siamo certi che una processione religiosa è meno sicura di un concerto?
Alle poste o in Banca si accede a piccoli gruppi, con mascherina e lo scomodo di lunghe file, talvolta sotto il sole. Ma i controlli nelle aree marine? Inesistenti. Anzi, si è anche criticati se ci si attiene alle regole.
Faccio un esempio che mi riguarda personalmente. Per evitare un assembramento di 3/4000 persone in Piazza Libertà, l’edizione n. 26 del Premio Ragusani nel Mondo è stata digitale (molto apprezzata e gradita che ad oggi conta più di 100.000 visualizzazioni). In diversi però ci hanno criticato, adducendo proprio l’argomento della sostenibilità dei concerti in Piazza Libertà, questo mese. Ma noi rimaniamo orgogliosamente convinti di una scelta fatta proprio nell’interesse pubblico.
Come uscire, allora, dai paradossi e dai corti circuiti di un’estate Covid? Non è facile, forse ci penserà il vaccino, se mai arriverà. L’immunità di gregge? O forse più ragionevolmente l’intervento di chi ci guarda da lassu’, se ci vorrà risparmiare dall’irrazionalità imperante. Ai posteri…..

1 Comment
Condivido la tua riflessione che per menti ragionevoli, dovrebbe essere la normalità è il buon senso.
Ma viviamo tempi dominati da eccessiva ignoranza e stupidaggine