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(3)

ovvero
Jimmy vs Saul

di Giulia Cultrera

Better call Saul rasenta la perfezione. La scenografia, le inquadrature, i cambi di scena sono pura poesia. Tutto è disposto in un ordine preciso, segue schemi e logiche che si ricollegano a Breaking Bad o che sono funzionali allo svolgimento della trama. Un prodotto fine e accurato che – lasciatemelo dire – mette quasi in ombra il gran lavoro fatto con la serie madre.

Perché qui parliamo di un’opera più matura, ben studiata e rappresentata, che richiama perfettamente personaggi, vicende o anche solo accenni fatti in Breaking Bad.better call saul

Inutile negarlo, gli spin-off portano sempre con sé il peso della serie madre. È impossibile non fare continui confronti che, il più delle volte, non reggono il paragone con lo show originale.

Ma non è questo il caso. Better call Saul ha un ritmo lento, si sofferma sui dettagli, ama contestualizzare le situazioni ed entrare gradualmente nella psiche dei protagonisti e dei personaggi secondari. Lo stesso andamento moderato che, guarda caso, ritroviamo nelle prime puntate di Breaking Bad.

Lo spettatore deve assaporare ogni istante, avere un quadro d’insieme. Soltanto in seguito può essere risucchiato nel groviglio di eventi.better call saul

La cosa bella degli spin-off è che sappiamo come si evolveranno alcune vicende. La cosa brutta è che, pur sapendolo, ci affezioniamo comunque a determinati personaggi e attendiamo con paura la fine della serie. Perché più ci avviciniamo all’epilogo di Better call Saul e più temiamo per l’incolumità di quei personaggi che sappiamo già non esisteranno in Breaking Bad.

Kim per prima: un personaggio nuovo, con una grande caratterizzazione e una trasformazione in negativo che rimanda a quella affrontata da Walter White nel diventare Heinseberg.

Un passaggio di testimone che ritroviamo fin da subito nel protagonista. Ma a differenza di Walt e Saul, Kim è l’unico personaggio che riesce a non farsi risucchiare completamente dagli eventi. Si assume le sue responsabilità e cerca redenzione.better call saul

E, non a caso, il momento in cui Kim esce di scena coincide con il punto di non ritorno per Jimmy.

Ci ritroviamo catapultati indietro di anni, alla prima apparizione di Saul in Breaking Bad. Perché adesso esiste soltanto Saul Goodman.

Gli episodi conclusivi di Better call Saul non lasciano spazio a dubbi o speranze: sappiamo già che non potrà finire bene per il protagonista. La vittoria di Saul equivale alla sconfitta di Jimmy, e viceversa. In qualche modo, una parte di lui perderà comunque.

Tutto ciò che può fare è sfoderare la sua formidabile dialettica e trasformare l’aula del tribunale nel suo show personale, conducendo – ancora una volta – le redini del gioco.better call saul

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