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Cosa avrebbero in comune questi 60 comuni siciliani?
Baucina, Bivona, Blufi, Bompietro, Buccheri, Burgio, Butera, Caccamo, Caltabellotta, Castelbuono, Castellana Sicula, Castelmola, Castronovo di Sicilia, Centuripe, Chiaramonte Gulfi, Collesano, Condrò, Contessa Entellina, Frazzanò, Gangi, Geraci Siculo, Giuliana, Godrano, Graniti, Gratteri, Isnello, Lercara Friddi, Licodia Eubea, Militello Val di Catania, Mirto, Monforte San Giorgio, Montalbano Elicona, Montedoro, Montemaggiore Belsito, Monterosso Almo, Naro, Palazzo Adriano, Petralia Soprana, Petralia Sottana, Piedimonte Etneo, Polizzi Generosa, Pollina, Portopalo di Capo Passero, Prizzi, Roccapalumba, Sambuca di Sicilia, Sant’Angelo Muxaro, San Marco D’Alunzio, San Mauro Castelvenere, San Pietro Patti, San Salvatore di Fitalia, Santa Lucia del Mela, Santo Stefano Quisquinia, Savoca, Sperlinga, Sutera, Vallelunga Pratameno, Vicari.

(In senso orario da sotto) i comuni iblei di Chiaramonte Gulfi, Monterosso Almo e Licodia Eubea

di Federico Noto

È la lista dei comuni che, messi in rete sotto invito dell’Associazione “Le Vie Dei Tesori”, hanno portato avanti, proprio in questi giorni, una iniziativa turistico-culturale chiamata “Borghi dei Tesori Fest”.

L’Associazione “Le Vie Dei Tesori” nasce a Palermo nel 2006 e, nell’ambito di un progetto coadiuvato da UNIPA, lancia nello stesso anno l’omonima manifestazione. La mission era (ed è tutt’ora) semplice: far crescere le comunità a partire dal loro patrimonio, materiale e immateriale.

La manifestazione, declinazione naturale della Mission, all’inizio ha coinvolto solo pochi siti turistici all’interno di Palermo, ma negli anni ha allargato la rete in maniera costante. Dal 2017, travalicando le porte del capoluogo siciliano, coinvolge anche le principali città della regione e ad oggi collabora con oltre un centinaio di utenti: comuni, enti regionali, diocesi, istituzioni dello stato, cooperative, associazioni, aeroporti, porti, proprietari di palazzi nobiliari.

Questo processo di crescita, sostenuto da un modello di sostenibilità basata solo sul fundraising, sulla partecipazione a bandi pubblici e sul ricavato della vendita dei coupon, ha portato negli anni l’associazione (ora in procinto di diventare una fondazione) ad ottenere la medaglia di rappresentanza della Presidenza della Repubblica, il patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati. E ha contribuito alla designazione di Palermo Capitale italiana della Cultura 2018.

Inoltre il Festival è stato inserito negli eventi di massima rilevanza turistica della Regione siciliana e nel 2016 la Fondazione Unesco Sicilia ha voluto inserire nel Festival le celebrazioni per l’apposizione delle targhe dell’itinerario arabo-normanno.

Chiaramonte adesso, attraverso le chiese di Santa Maria La Nova, San Giovanni Battista, San Filippo D’Agira, torri campanarie comprese, e alcuni musei, ha iniziato a prendere parte di questa storia virtuosa.
L’auspicio è quello di continuare ad aggiungere “tesori” alla lista, che di certo non mancano. Il vantaggio è tutto del fruitore che in una chiave di lettura moderna può scoprire “tesori” di cui, troppo spesso, è poco consapevole.

A Chiaramonte la manifestazione prosegue anche questo weekend dalle 16.00 alle 22.00; ci trovate nei luoghi dei tesori!
https://leviedeitesori.com/
https://leviedeitesori.com/coupon-chiaramonte-gulfi/

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