di L’Alieno
Vi siete mai chiesti perché anagrammando ‘dream’ esce fuori ‘merda’? Chi ha inventato la parola sapeva bene dove possono condurre i sogni.
Avete presente Martin Luther King? ‘I have a dream’? E Peppino Impastato? Gilles Villeneuve? Gente molto diversa ma tutti sognatori. Chi sognava di allargare i diritti civili, chi una Sicilia senza mafia, chi a vincere il mondiale di formula 1 su una Ferrari. Tutti illusi. Tutti morti per colpa dei buttanissimi sogni.
Della categoria, però, chi sogna il grande amore appare il più tenero.
Aspetta per anni la donna ideale, l’uomo ideale. Deve essere bello, interessante, ricco, innamorato, sensibile, stimolante ma non invadente, tenero ma un po’ geloso, intelligente ma non noioso, brillante ma che sa tacere, dolce ma aggressivo a letto…
Intanto passa il tempo e non ci si fila nessuno, stiamo invecchiando e desolati andiamo a scrivere su facebook che non esistono più gli uomini o le donne di una volta, che dovevamo nascere in tempi in cui gli uomini erano veri uomini e le donne vere donne, come noi ovviamente.

Guardiamoci allo specchio!
Forse somigliamo al modello di partner che sogniamo?! Siamo belli, ricchi, intelligenti, spassosi, stimolanti, sensibili e dolci? Non del tutto?! Allora che andiamo cercando?
Riconsideriamo almeno chi mostra difetti simili ai nostri. Si abbasserà drasticamente il nostro target e, pazienza, rivaluteremo persino i nostri démodé e fuori forma vicini di casa, ma da soli non rimarremo.
Poi c’è chi addirittura sogna di fare il sindaco, cioè con l’aggravante dei futili motivi. Tante seccature e misero stipendio che vi rinfacceranno pure!
Se proprio vogliamo sognare da politici, almeno facciamolo in grande: Parlamento, Roma, soldi, potere, dolce vita. Tanto non occorrono né esperienza né competenze, soltanto grande faccia tosta e qualche aggancio giusto.
Ma anche da lì si tornerà un giorno con le ossa rotte. Questione di tempo.
