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di L’Alieno

Sulla tangenziale di Treviso, a inizio estate, è stato installato un rilevatore di lettura delle targhe allo scopo di individuare le auto rubate (targasystem). Invece nel giro di dodici ore lo stesso sistema ha scovato migliaia di mezzi non in regola con la revisione (4.800) o addirittura privi di assicurazione (4.500). 9.300 auto su un totale di 176.000 transitate. Una cifra imbarazzante per un paese civile.

Provate ad immaginare se quelle telecamere fossero state installate sulla tangenziale di Catania o sulla SS514 Ragusa-Catania. Quali sarebbero stati i numeri, vista la considerevolissima mole di carcasse di auto che si muovono giornalmente sulle nostre strade? Sono tantissime quelle che hanno superato i 15 anni di vita: esattamente il 52,3%, per la Sicilia. Penultima regione in una triste classifica nazionale che ci vede superati soltanto dalla Calabria.

Il “targasystem” per controllare le targhe delle auto circolanti (foto ilrestodelcarlino.it)

Peraltro l’Italia vanta il poco invidiabile primato del parco circolante più vetusto tra i 5 maggiori paesi Europei. Dietro di noi soltanto la Spagna. 11,5 anni l’età media delle automobili circolanti nella nostra penisola contro i 9,3 anni di Germania, Regno Unito e Francia. La Spagna fanalino di coda con una media di 12,7 anni.

Questo dato è in correlazione con il tasso di sostituzione del parco circolante: cioè il rapporto fra circolante totale e nuove immatricolazioni. Secondo i dati del 2021, la durata del ciclo di sostituzione delle automobili in Italia risulta pari a 26,6 anni, quasi 5 anni in più della media degli altri 4 principali paesi europei (21,7 anni), tra cui 18,5 per la Germania, 21,3 per il Regno Unito, 23,3 per la Francia. Ci salva dalla maglia nera solo la Spagna con i suoi 29,5 anni.

Esempi di carcasse di auto circolanti sulle nostre strade

Siamo messi male, molto male. Perché la questione, poi, va rapportata anche alle condizioni generalmente pessime delle auto circolanti. Fate attenzione alle macchie di olio che troviamo sulle strade urbane, soprattutto in prossimità dei parcheggi, spesso sulle basole del centro storico. Olio nero sputacchiato ovunque da quella massa abnorme di carcasse incontinenti. A volte addirittura piccole pozzanghere.

Chiaramonte Gulfi (RG). Macchie d’olio nero ovunque nelle vie del centro storico

Uno dei sintomi più evidenti dell’impoverimento della popolazione dopo la crisi finanziaria del 2008, oltre al solito menefreghismo becero del tipo: tanto nessuno controlla. Altro che transizione all’elettrico. Qui in Sicilia se mai avverrà, dovremmo aspettare una trentina d’anni. Come a dire che non sarà più un pensiero per quelli della mia generazione.

(Fonte:ACI)
Parco circolante auto per fasce di età: differenze nell’arco temporale 2011-2021

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