di Giuseppe Cultrera
Acrille certamente sorse in uno snodo importante dell’antica arteria viaria Siracusa-Agrigento (la Selenuntina). E ad essa deve l’agiatezza che intuirono il Melfi, ricercatore dilettante dell’ottocento e Antonino Di Vita archeologo e studioso di fama, entrambi chiaramontani.
Oggi abbiamo il suggello storico dagli scavi in corso a contrada S. Nicola condotti dall’Università di Bologna, sotto la direzione della soprintendenza di Ragusa, e patrocinati e coadiuvati dalla cooperativa Nostra Signora di Gulfi, come parte di un progetto formativo e lavorativo.
Dalla necropoli tardo antica affiorano storie di convivenza multietnica (gentili, cristiani, ebrei e nord africani) e corredi che attestano elevato tenore e qualità di vita.
Flebile, ma comprensibile, ci giunge la voce dei nostri progenitori che rievoca percorsi di umana e civile coesistenza.