“Parole e immagini sono complementari e si cercano eternamente le une con le altre.”
Johann Wolfgang von Goethe
di Grazia Dormiente
Il catalogo della mostra fotografica “Cosmi e Microcosmi”, opera del romano Carlo Soldatini e dell’ispicese Antonino Lauretta, uniti dalla passione per la fotografia, esplora nuovi orizzonti di mondi vicini e lontani, dove l’originale movimento nello spazio e nel tempo traduce il viaggio dell’anima e della memoria, come labirintica proiezione della coscienza e dell’identità.
A ispirarmi visioni immersive e coinvolgenti hanno provveduto sia la sincera motivazione di Carlo Soldatini: “…ho cercato e cerco di raccontare con le mie foto, ogni volta che mi trovo in un posto nuovo: attimi, dettagli, sensazioni, catturati cercando quello di insolito e di sorprendente che quel luogo mi suggerisce e che mi riporta allo stupore e alla curiosità del mio primo viaggio”; sia quella espressa dall’amico e collega Antonino Lauretta: “…queste immagini sono le testimonianze di un viaggio immobile […] proiettato verso l’interno, un viaggio che ci porta dentro noi stessi…”
Tali autoriali introduzioni mi hanno evocato L’infinito viaggiare (2005) dello scrittore e saggista triestino Claudio Magris e il suo Microcosmi (1997-Premio Strega) unitamente al celebre binomio endocosmo ed esocosmo di Fosco Maraini, viaggiatori che, come i nostri due fotografi, coniugano l’apporto del narrare e la sensibilità del fotografare.
In effetti l’originale impaginazione del già citato Catalogo presenta la lunga esperienza del fotografo Carlo Soldatini nell’universo mondo, dove aggallano colori, segni, pietre nude e incantati paesaggi dell’Africa, dell’America, dell’Asia e dell’Europa, continenti in metamorfosi catturati dalla scrittura di luce nella quale sono immersi i miti, la storia e la vita di popoli, sorpresi nelle forme vastissime, cui ci riportano “Le Città Invisibili” di Italo Calvino, testimoniando le peregrinazioni spazio-temporali come metafora della vita.
In sintesi le fotografie di Carlo Soldatini tracciano percorsi e soste di sorprendenti scoperte ed immortalano le città sparse nel mondo, da cui trarre similmente ad Aude de Tocqueville, storica parigina ed autrice dell’Atlante delle Città Perdute (Bompiani 2015), l’innovativo atlante che si srotola nei pannelli dell’omonima Mostra esposta nella città mediterranea di Pozzallo, terrazza sul mare di tre continenti.

Il viaggio di Antonino Lauretta ci trascina alla scoperta de Il mondo del Giardino catturato da singolari fotografie che a poeti ed autori di respiro internazionale continuano a donare la loro essenza in sezioni di natura e cultura. Cosi gli Intrecci arborei evocano nei loro flessuosi e morbidi movimenti la magia dell’abbraccio nerudiano mentre i nodi racchiudono la costrizione del destino, l’oscuro intreccio di segreti, suggeriti dallo scrittore tedesco Ernst Jünger.
I due fotografi, autori del Catalogo ci sollecitano a restituire alle immagini e alle parole il senso del viaggio contemporaneo che si nutre dei suoi stessi sinonimi, quali cammino, percorso, passaggio, transito, pellegrinaggio, e risponde alla metaforica valenza dell’esperienza vissuta, come validamente affermava il grande maestro Henri Cartier Bresson : “fotografare è porre sulla stessa linea di mira la mente, gli occhi e il cuore.”

Foto a colori di Massimo Assenza.