La presente nota, lungi dal voler creare polemiche pretestuose, ha un intento puramente propositivo. Nella speranza che il nostro bosco, grande risorsa per il futuro della nostra comunità, possa ricevere l’attenzione che merita dalle pubbliche amministrazioni.
di Leonardo Brullo
E’ da diversi anni che fra corsa, mountain bike e trekking frequento spesso la pineta. La mia parte preferita sono quei piccoli sentieri dentro il bosco (single track). Ho impiegato anni per scoprire tutti quei meravigliosi sentieri con spesso la paura di perdermi o di incappare in un sentiero troppo tecnico. Idem per i miei compagni di corsa. Idem per i miei compagni di mountain bike.
Non capisco perché tutti questi percorsi in un territorio pubblico debbano rimanere così segreti.
Cercando su internet mi sono reso conto che esistono delle mappe che indicano qualcuno di questi single track. Su Chiaramonte erano poco affidabili e molte mancavano. Ho imparato a modificarle inserendo i percorsi mancanti ed eliminando quelli non più percorribili.
Per chi li volesse vedere li potrà trovare:
– da telefono scaricando “View Ranger”
– da computer su https://www.openstreetmap.org
Nel confronto con altri comuni mi rendo conto che la pineta è per Chiaramonte un grande privilegio e noto con piacere che negli ultimi anni è molto più frequentata, accompagnando molti visitatori da fuori. Mi chiedo: non sarebbe il caso di valorizzarla un po’?
Lo spiazzale sulla Chiesa della Madonna delle Grazie (accanto all’hotel abbandonato) è sempre pieno di immondizia. Non sarebbe il caso di mettere dei segnali di divieto, magari anche delle telecamere? O meglio ancora un secchio per i rifiuti come quello installato al distaccamento della forestale? Inoltre, il sentiero limitrofo sotto l’ex hotel che costeggia la strada provinciale è diventato una discarica a cielo aperto. Non sarebbe il caso di fare qualcosa a proposito?
Non sarebbe il caso di sostituire tutte quelle vecchie insegne, raffiguranti mappe obsolete, arrugginite e degradate?
Non sarebbe il caso di sostituire quella inquietante insegna (indicava l’ingresso del Parco Arcibessi) bruciata all’ingresso dello spiazzale di fronte l’ex hotel?
Qui l’unica cosa che indica il Rifugio Arcibessi è un foglio A4 attaccato ad un pilastro in cemento. Non sarebbe il caso di installare un segnale più dignitoso?
Il Rifugio è un’area attrezzata ben tenuta, con una dignitosa area faunistica ed anche una curiosa grotta. Ho scoperto dell’esistenza di quest’ultima tramite un collega Catanese che ci è capitato per caso ed io, chiaramontano, neanche la conoscevo. Non sarebbe il caso di comunicare meglio ciò che si può visitare in quell’area?
Perché non mettere delle indicazioni per orientarsi tra i sentieri del bosco?
La cosa più pubblicizzata è stata invece l’incendio. Molti pensano che ormai la pineta sia rovinata. No ragazzi! La pineta non è rovinata! E’ stata danneggiata solo in parte. È viva ed è ancora una ricchezza unica per il nostro territorio.
Provo sia orgoglio che vergogna per il nostro bosco. Orgoglio per il valore naturalistico che rappresenta. Vergogna quando il visitatore deve fare uno slalom fra l’immondizia e non può può nemmeno orientarsi fuori dal viottolo principale per il rischio di perdersi.
Avere la pineta e trattarla così è come possedere una Ferrari ma usarla per andarci in campagna.