di L’Alieno
Nell’abbattimento di ogni confine tra virtuale e reale, tra buone maniere e maleducazione, è maturata la generale convinzione che oggi bisogna essere diretti con gli altri, senza filtri, senza ipocrisie.
Così è diventato quasi lecito che al gentile saluto da una parte corrisponda un ‘vaffa’ dall’altra. Perché è trendy dire quello che si pensa in faccia al diretto interessato, sempre. Ovvero, la villania viene spacciata per onestà.
Già nei ‘social’, da anni, un esercito di leoni da tastiera riversano il loro livore senza filtri, a chi tocca tocca. E la cafoneria di questa nuova razza di barbari è sbarcata adesso nella realtà, infondendo nuova ‘grazia’ ai rapporti umani. Se ne avvertiva davvero il bisogno.

I risultati sono sotto gli occhi di tutti. Una zuffa continua dappertutto, tra vicini di casa, colleghi, professionisti, amici e conoscenti.
Insomma, quella ‘sana ipocrisia’ che ci permetteva di mantenere buoni rapporti sociali, senza correre il rischio di subire (e a nostra volta distribuire) insulti a ritmo giornaliero, è saltata definitivamente. È diventato lecito e soprattutto di moda vomitarsi in faccia, come attraverso i social, non c’è più distinzione.
Finale dei mondiali spagnoli di calcio del 1982. Italia contro Germania davanti alle massime autorità dei due stati. Riuscireste ad immaginare il nostro Presidente Pertini, ad ogni gol italiano, alzare il dito medio al cancelliere tedesco Schmidt? Non credo proprio. Ha esultato con cordiale vivacità. Magari è anche presumibile che il povero cancelliere teutonico, imbufalito per la sconfitta della sua nazionale, avrebbe voluto soltanto fargli ingoiare la pipa con un cazzotto ben assestato. Invece si sono abbracciati e stretti la mano sportivamente a fine partita, com’è giusto che sia, sempre.
Ecco il punto. Deve pur esistere un filtro che riesca ad impedire che le nostre peggiori pulsioni vengano fuori come rutti in faccia agli altri.
La forma è sostanza.
