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di Redazione

Un tempo, non molti secoli fa, subire un furto in casa era una iattura. Oltre al danno: orologi, gioielli (se ne avevi) e soldi venivano spazzati via in un battibaleno. L’abitazione era messa a soqquadro (i tuoi effetti personali, mutande, canottiere e pigiami erano seminati sul pavimento in attesa di una mietitura).

Dopo arrivava la beffa. Alla denuncia, seguiva visita annoiata e di prassi di polizia o carabinieri. Una sorta di film interpretato da Totò o Aldo Fabrizi. Verbali, domande, burocrazia e poi la solita visita in caserma o negli uffici per firmare le carte. Eravamo arrabbiati perché quel poco che avevamo era stato sottratto da qualcuno, che non pensavamo mai era messo peggio di noi. Se lo avessimo avuto sotto mano lo avremmo strozzato.

Aldo Fabrizi e Totò in “Guardie e ladri”

Ma quelli erano i tempi andati. Oggi è ancora peggio. Chi subisce un furto sembra ipnotizzato e addirittura felice. Lo si evince da una serie di spot televisivi di una rinomata azienda di antifurti. Non abbiamo idea se gli ideatori della pubblicità abbiano mai subito una ruberia in casa loro, ma temiamo proprio di no.

Ci sono i promo estivi e quelli invernali. Quello della bella stagione racconta di quattro amici a cena (si nota dai bicchieri di vino, a pranzo non si beve). La signora chiede sorpresa se gli ospiti e vicini di casa hanno installato un sistema d’allarme. Il padrone di casa risponde prontamente di si. E lei incalza chiedendo come si sono trovati.

La risposta è in sintonia con l’atmosfera serena di un ritrovo tra amici: ora siamo più tranquilli, ci sono stati tanti furti durate le vacanze. La moglie annuisce e lui resta con un boccone di pane tra le mani senza poterlo addentare. La conclusione è serafica. Dovremmo pensarci anche noi prima di partire, dice la protagonista impicciona, girandosi verso il marito e chiedendogli un’approvazione che giunge immantinente.

Perfetti sconosciuti (2016)

Quello invernale invece vede protagonista il nostro supereroe: l’installatore. Suona il campanello con l’aria di saperla davvero lunga. Ci trasmette la convinzione che dopo il suo servizio, non vi potrà mai più accadere niente di male. Il padrone di casa lo accoglie raccontando che la notte scorsa i ladri sono entrati e da quel momento non sono più riusciti a dormire.

La prima considerazione è la più banale e semplice: se qualcuno di noi comuni mortali non riesce a riposare le canoniche otto ore si alza dal letto che è uno straccio. Il nostro papà invece, è pimpante, allegro e sorridente così come tutta la famiglia. La moglie lo affianca e con ampi gesti della testa lo asseconda mostrando la sua stupenda dentatura. La figlia è serena sul divano intenta a usare il suo iPad (almeno così pensiamo).

Il tecnico-eroe si sforza di tranquillizzare la famigliola dicendo che ora controllerà tutti i punti vulnerabili della casa (chissà cosa intende, perché in un appartamento sono miriadi le falle da cui possono insinuarsi i ). Alla fine l’apoteosi è servita. Potrà montarlo oggi stesso? Chiede il papà con tono apprensivo. Certamente è la risposta che tutti attendavano per un lieto fine della storia. Mai vista una famiglia più tranquilla di questa. Siamo certi che erano talmente dispiaciuti, più che per il furto, erano preoccupati dal fatto di non aver avuto modo di ospitare a pranzo o a cena gli autori della malandrinata.

Professionisti pronti a risolvere qualunque problema

Da pochi giorni ha fatto la sua comparsa il nuovo spot. Cambiato lo scenario. In ufficio, sullo sfondo, sfocata, appare una macchinetta del caffè, due colleghe si concedono una pausa dal lavoro. Si parla ovviamente di furti e una delle due (quella che ne sa di più) avvisa l’amica che sarebbe meglio installare il benemerito antifurto. L’altra ribatte che non ha molto da proteggere, ma imperterrita la nemica dei ladri sentenzia che non deve farlo per i suoi averi, ma per il benessere psicologico e la serenità della sua famiglia. Commossa da tanto altruismo, la seconda si convince e chiama subito per un appuntamento.

Fossimo tutti così, saremmo davvero una società felice e invece… Potere della pubblicità.

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