di Vincenzo La Monica
Giovani ribelli o giovani Ri-belli? Ovvero: si può lavorare con ragazzi emarginati, indisciplinati, magari difficili perché privati del diritto alle opportunità culturali ed educative, e trasformarli in produttori di bellezza, desiderio, meraviglia?
Ci hanno provato, riuscendoci, i protagonisti del Progetto Ri-Belli, un’iniziativa che promuove il riscatto sociale e la riscoperta della bellezza nelle aree degradate della Provincia di Ragusa in cui i minori sperimentano incuria, ghettizzazione, sfruttamento di tipo lavorativo e sessuale, abbandono scolastico e devianza.
Uno dei prodotti di questa iniziativa, selezionata da “Con i Bambini” nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, è una fanzine (pubblicazione amatoriale), frutto di un laboratorio fotografico che ha visto coinvolti 19 minori che abitano tra il centro storico di Ragusa e le campagne della fascia trasformata.
Ragazzi ridotti al silenzio che finalmente hanno potuto esprimersi.
Sentite Ferdaus per cui “ogni immagine ti parla, ti fa capire qualcosa, ha un messaggio”.
O Jalila che afferma “ho imparato che ci si aiuta e ci si rispetta, si impara di più”.
O Rimel che si domanda: “Ma è possibile vivere facendo il fotografo?”.
O Baraa per la quale “questo laboratorio mi ha dato la capacità di vedere oltre, guardare da un certo punto di vista per avere diversi risultati”.
Il 2 dicembre la pubblicazione, intitolata anch’essa “Ri-belli” e dedicata al territorio è stata presentata presso il Castello di Biscari di Acate. Tutti gli intervenuti hanno potuto ammirare i circa 50 scatti che mirano a far emergere lo splendore e il degrado di alcune delle aree della provincia di Ragusa, attraverso il punto di vista, originale e particolarissimo, dei ragazzi stessi, guidati dai fotografi professionisti Max Hirzel, quale responsabile, e Andrea Martorana, conduttore del laboratorio, nonché dagli animatori Alessia Campo e Sebastiano Cugnata.
“L’appuntamento del 2 dicembre al Castello di Acate per la presentazione della fanzine, è stato davvero un momento significativo del progetto Ri-Belli, – spiega Valentina Distefano, coordinatrice del progetto e presidente de “I Tetti Colorati Onlus” – perché significa, per i ragazzi, poter restituire quanto hanno realizzato. È opportuno infatti ricordare che molti dei partecipanti a questo laboratorio, vivono in condizioni di isolamento, di marginalità e di povertà di stimoli, e hanno potuto sperimentare momenti di socialità, ma anche di conoscenza e scoperta di luoghi, persone e delle proprie risorse, dimostrando di possedere sensibilità artistiche e notevoli capacità, anche tecniche, di cui, appunto, la fanzine rappresenta il prodotto finale. Per questo abbiamo voluto che anche la qualità della fanzine fosse altissima. Perché è un dono che i ragazzi fanno alla nostra comunità, per aiutare, anche noi stessi, a imparare a stupirci, a riflettere, e insieme migliorare il nostro territorio e noi stessi, richiamandoci alle nostre responsabilità di comunità educante”.
Alla presentazione hanno partecipato, oltre ai partner del progetto, don Mario Cascone parroco di Acate, Giovanni Di Natale, Sindaco di Acate e il dirigente scolastico dell’istituto Cap. Puglisi di Acate, prof. Salvatore Panagia.
Chi volesse ricevere la fanzine o organizzare una presentazione può contattare la mail progettoribelli@gmail.com o chiamare al numero 339 653 3687