di Giuseppe Cultrera
Giufà si vestì di tutto punto, che doveva andare alla fiera.
Quelli che lo conoscevano gli spiavano:
«Dove vai, Giufà?»
«Alla fiera» rispondeva allegro a tutti.
Uno di costoro gli chiese, per favore, di comprargli un fischietto: ma denari non gliene diede.
Un altro ancora: «Giufà, senza interessi, voglio portato un friscaletto».
«Gnorsì». Ma dentro di sé diceva «Ma tu non vuoi friscari!».

Stessa cosa un altro: «A che vai alla fiera, Giufà, fammelo un piacere; portami un friscaletto che al ritorno te lo pago».
«Gnorsì» rispondeva, ma sottovoce continuava: «ma tu non vuoi friscari!».
E tanti altri che lo incontrarono, tutti a dargli la stessa commissione d’un fischietto che, però, gli avrebbero ripagato alla consegna; e Giufà, serafico, a tutti rispondeva:
«Gnorsì» a voce forte, «ma tu non vuoi friscari» a mezza voce.
Per ultimo gli si accostò un suo conoscente: «Giufà, vorrei fatto da te un favore: che mi comprassi un fischietto; e qua eccoti i soldi!».
«Ah!», fece Giufà «voi volete friscari per davvero; vi porterò senz’altro un fischietto».
E andato alla fiera, il suo primo pensiero fu comprargli un bel fischietto di terracotta, di quelli che fanno a Caltagirone.

Banner: Fischietti in terracotta di Caltagirone (foto: Nino Privitera)