“È evidente come un’intuizione può anche restituirci la conoscenza di alcune strade elleniche della Sicilia. Potremmo accettare come antiche strade che appaiono in Edrisi lungo le quali si allineano nomi e tracce di insediamenti antichi. Così la strada Camarina-Comiso-Licodia, che qui si biforcava per Catána da un lato, per Panormo dall’altro, da me ricostruita su elementi di tal genere in altra occasione, come frammento di una trasversale sicula”
(Biagio Pace, 1945)
Oggi lo studio di tale percorso è stato approfondito dagli archeologi Labisi e Uggeri. Un cammino di 650 km che parte dall’antica Mothia e termina a Kamarina attraversando tutti i maggiori siti archeologici dell’entroterra siciliano, in un percorso che tende ad unire, da ovest ad est, tutti i popoli della regione.
È un cammino che ricostruisce parte della viabilità antica della Sicilia arcaica, ma non solo, il suo intrinseco scopo è risvegliare proprio il senso etico di appartenenza in tutti i siciliani, attraverso un progetto che vuole essere anche di riscatto culturale.
Si cammina sulla nuda terra intesa nel suo archetipo primordiale, come generatrice di vita. La terra come Dea delle antiche culture matriarcali di siculi, sicani ed elimi.
È un progetto partito dal basso con il supporto economico di 10 aziende iblee. Adesso siamo in cerca di altri sponsor e volontari per portare a termine questo immenso lavoro. Un’occasione, il presente articolo, per invitare tutti i lettori a farne parte.

