di Giuseppe Cultrera
Ci fu una stagione in Sicilia – erano gli inizi degli anni Sessanta – quando alcune attrici giunsero per girare dei film, divenuti poi iconici come le dive che li interpretarono. Loro, poco più che ragazzine, si ritrovarono, tra un ciak e l’altro, a incontrare questo territorio mitico e misterioso ed i loro ‘strani’ abitatori. L’impatto fu, grosso modo, simile a quello di un paio di secoli prima, quando i viaggiatori stranieri scoprirono l’isola del sole e i siciliani: stupore, diffidenza, empatia…

Le foto di allora, in bianco e nero smunto o kodacrome virato, hanno anima e corpo di quella stagione irripetibile.
Stefania Sandrelli, vestita come una liceale di città, si aggira per le vie di Ispica tra gli sguardi divertiti, incuriositi e ammirati di alcuni giovani abitanti, in una pausa delle riprese di Divorzio all’italiana.

Claudia Cardinale, la candida e sensuale Angelica del Gattopardo di Luchino Visconti, ritorna ancora in Sicilia, qualche anno dopo, per girare “Il giorno della civetta” tratto da un famoso romanzo di Sciascia e diretto da Damiano Damiani. A Partinico, il fotografo del settimanale Epoca Giorgio Lotti, la riprende fra la gente del luogo, solare, intrigante e misteriosa.