di L’Alieno
Il prossimo 15 novembre saremo 8 miliardi su questo pianeta e nel 2023 l’India supererà la Cina come Paese più popoloso del mondo. Lo scrive un report delle Nazioni Unite. Stando alle previsioni, la popolazione mondiale dovrebbe raggiungere gli 8,5 miliardi nel 2030 e quasi 10 nel 2050. Numeri da febbre alta per un mondo che non ce la fa più a reggere gli effetti collaterali di una presenza così numerosa e vorace di bipedi menefreghisti.
Checché ne possano dire i religiosi, con il loro credo irragionevole, i figli dell’uomo non sono più una “benedizione”. O almeno non lo sono più da tempo nella gran parte della superficie terrestre, tra guerre, povertà, disastri ambientali e selvaggio depauperamento delle risorse naturali.

Hai voglia a dire che “il problema è un altro” (i problemi sono sempre altri, se ci fate caso). Che se magari si spendessero buona parte dei soldi per gli armamenti in cibo, sviluppo e istruzione… Se magari diventassimo tutti un pochino più morigerati nel nostro stile di vita, sarebbe tutta un’altra storia. Si, certo. Sarebbe tutta un’altra storia se l’uomo non fosse l’uomo. Ma il nostro pianeta ha a che fare con quello che siamo (e saremo), non con quello che saremmo potuti essere (e potremmo essere). Non ha senso continuare a raccontarci favole tipo “decrescita felice”.
Il fatto è che esiste in noi, tutti noi (sebbene in misura variabile), un gene ineliminabile di “egoismo stronzo” . Elemento che ha la sfortuna di sommarsi da individuo ad individuo. Ecco perché a furia di addizionarsi, per un totale di quasi 8 miliardi di bipedi, il pianeta è diventato invivibile. Ecco perché non c’è nulla da festeggiare ad essere così numerosi. Anzi, urge subito una politica di controllo mondiale delle nascite, soprattutto nei paesi più poveri e sovrappopolati del pianeta.

La Terra è troppo piccola per poter continuare a sopportare la moltiplicazione del genere umano (e dei suoi congeniti vizi). Non occorre la palla di vetro per immaginare nuove orribili guerre per accaparrarsi le scarse risorse disponibili. E questo genererà massicce dosi aggiuntive di sofferenze per l’umanità stessa e tutto il pianeta.
Nell’eterna lotta tra bene e male, dal punto di vista della Terra (e dei suoi abitanti non umani), il problema siamo proprio noi, il male siamo noi.