di Antonio Incardona
Il valore del debito globale e cioè la somma di quello privato, pubblico e delle imprese è circa tre volte più grande della produzione mondiale. Numeri da paura: 253.000 miliardi di dollari di debito contro appena 84.000 miliardi. Se volessimo ripartire tra i 7 miliardi di abitanti del pianeta, risulterebbe che ognuno di noi deve restituire 32.500 dollari, quasi 27.000 euro. Come siamo arrivati a tanto?
In primo luogo la crisi del debito sovrano del 2010 (si è dovuto intervenire pesantemente per evitare il peggio). In secondo luogo, la pandemia. Quando ci si è resi conto che bisognava evitare a tutti i costi una contrazione epocale dell’economia, si è ricorsi al debito, sia privato che pubblico. L’idea era quella di creare una sorta di ponte tra l’inizio e la fine della pandemia: un ponte di liquidità attraverso il quale pagare innanzitutto i salari per evitare che l’economia mondiale sprofondasse nel baratro. Lo sforzo è stato senza precedenti e ha creato nel 2020 un’accelerazione del debito mondiale che è passato dal 320% del PIL mondiale del 2019 al 365% alla fine di questo anno.
La buona notizia è che i mercati finanziari non hanno battuto ciglio; al contrario, gli indici di borsa hanno continuato a salire, dimostrando fiducia nella gestione dell’economia mondiale. Il motivo? Circa il 63% del debito pubblico è nelle mani delle Banche Centrali; le famiglie sono meno indebitate che nel 2008; la prolungata stagnazione dell’economia ha messo KO l’inflazione e creato un eccesso di risparmio rispetto all’investimento; i tassi di interesse sono ai minimi storici.
È questa una storia a lieto fine? Se fosse così, prepariamoci a riscrivere i libri di teoria economica.
2 Comments
Grazie per l’articolo molto interessante. 🙂 scusa la domanda che può sembrare ingenua, non capisco proprio nulla di economia, ma davvero c’è la possibilità di un lieto fine? Come faremo a smaltire un debito così grande senza contraccolpi pesanti sull’economia della gente normale nei prossimi anni? Un debito può sparire così per magia?
In teoria il problema del debito ha una soluzione semplice che consiste in riforme strutturali volte ad accrescere il saggio sviluppo dell’economia: occorre rendere meno difficile fare impresa. Come noto, da questo punto di vista l’Italia come tanti altri Paesi non sono messi bene, malgrado le tante imprese manifatturiere che in questi anni hanno saputo rinnovarsi e reggere alla sfida dei mercati internazionali. Il problema delle riforme strutturali è l’alto tasso di impopolarità che si porterebbero dietro nei primi anni dall’approvazione e questo tasso di impopolarità è “conto” che nessuna forza politica in termini di consenso ha voglia di pagare. Se per assurdo la politica decidesse di varare quelle riforme di cui i Paesi hanno bisogno l’economia mondiale ne trarrebbe grande giovamento e nel medio periodo, 10/20 anni, si riuscirebbe ad abbattere il debito senza l’ausilio di manovre economiche straordinarie (introduzione di imposte patrimoniali e simili).