di L’Alieno
I simboli contano. Eccome. La stupida provocazione di Enrico Montesano, nell’indossare una maglietta inneggiante al mito nero della Xª Mas, ha avuto le prime pagine dei giornali con tutta la caciara immaginabile sui social. E ci ha visto bene l’autore della “spirtizza”, peraltro non nuovo alle cretinate no-vax, no-pass e alle sparate complottiste. Non aveva però previsto di poter essere cacciato via, per questo, dalla RAI, capace di un sussulto di dignità dopo aver riesumato dall’oblio un personaggio così imbarazzante.
Adesso però ci tocca assistere allo spettacolo dei tanti nostalgici, benaltristi e ignorantoni a vario titolo, che si strappano le vesti, sui giornali e sui social, in nome di una supposta libertà di manifestazione del pensiero che si vorrebbe senza limiti di decenza, anche quando tende a sdoganare i peggiori simboli dell’infame ventennio nella TV pubblica. Mi pare difficile poterlo accettare.

Un po’ di storia. Nata ufficialmente nel 1941, l’Xª Mass fu un’unità speciale di mezzi d’assalto della Marina militare italiana, il cui motto era il dannunziano “memento audere semper”. Nel 1943, dopo l’armistizio dell’8 settembre e sotto il comando del “Principe nero” Junio Valerio Borghese, diventò una formazione militare autonoma al servizio dei nazifascisti della Repubblica di Salò. Fu in questa fase che si distinse per la terribile ferocia nella lotta contro le formazioni partigiane, fino a rendersi protagonista di torture, rastrellamenti, deportazioni, esecuzioni sommarie, furti e saccheggi.

Al termine del conflitto mondiale, Borghese fu processato per crimini di guerra e condannato a 12 anni di carcere, ma ne scontò soltanto 3. L’aria era già cambiata in Europa e il pericolo, da nero, era ormai diventato rosso. Nel 1968, nel preludio della cosiddetta “strategia della tensione“, lasciò il Movimento Sociale Italiano (a cui aveva aderito nel dopoguerra) per fondare quel “Fronte Nazionale” che sarà attivo nell’eversione nera.

Nel dicembre 1970 l’apoteosi. Fu il (mancato) protagonista di un tentato golpe che vide coinvolti organizzazioni neofasciste, servizi segreti deviati e alti gradi dell’esercito. Un “gentiluomo” d’altri tempi, insomma, e un vero mito della destra eversiva. Come a dire, nulla di romantico e niente da salvare nella storia della Xª Mas e del suo spietato comandante.
Montesano ne era consapevole di questa storia? Molto probabilmente sì. E si sarà serenamente risposto con un simpatico “me ne frego!”. Ma almeno ci ha dato l’occasione di ripassare un po’ di storia.