di L’Alieno
In un futuro che viaggia alla ipervelocità di TikTok e tiktoker, mi chiedo che senso abbia procedere contromano con un blog del tipo ‘oltreimuri’, a parte rivolgersi ai bradipi della mia Generazione X e poco piu giù o più su.
Ci vuole proprio il gusto della sfida per proporre un prodotto ‘slow’ in controtendenza rispetto ad un mondo sempre più ‘fast’ e orientato verso video leggeri, facili da fare, da veicolare e di pochi secondi. D’altra parte leggere è fatica, difficoltà a comprendere i testi e perdita di tempo (ma poi per impiegarlo dove sto tempo?).
Persino Facebook, che in confronto a TikTok pare uno spazio di approfondimento per matusa, rischia l’imbarazzante sorpasso nella popolarità.
Intanto nascono come funghi le case dei tiktoker, dove i cosiddetti artisti, spesso adolescenti che vantano già migliaia o milioni di followers, vengono invitati dai nuovi imprenditori dell’intrattenimento a vivere insieme. Lo scopo sarebbe quello di favorire ‘momenti di creatività’ per produrre quei brevi video che diventano virali nello spazio di un miserere e muovere così il loro business milionario.
Parliamo di ragazzini giovanissimi, per la gran parte, che sono già famosi nella piattaforma e guadagnano più di un giornalista affermato di testate nazionali o di un cardiochirurgo che salva giornalmente vite umane. Umiliante per questi (e anche per noi).

Non a caso una giovanissima tiktoker, davanti alle telecamere de ‘Le Iene’, ha candidamente ammesso che se dovesse fallire da celebrità del social cinese, pazienza, come ripiego andrà all’Università.
Chiedo per un amico che ha un figlio tredicenne, ma i genitori delle nuove stelline minorenni di TikTok sono felici della decisione dei figli? Li incoraggiano pure? Sperano che facciano soldi a palate senza perdere tempo in lunghe e complicate carriere professionali? Oppure subiscono soltanto la loro volontà nel nome della sacra libertà di scelta?
Così, per capire.
2 Comments
Grazie signor Alieno, non sapevo di questo nuovo fenomeno mediatico della casa dei tiktoker. E insomma viviamo proprio tempi interessanti…
Bisognerebbe far conoscere ai ragazzi ciò che diceva Jean Jacques Rousseau e cioè che Il denaro che si ha è lo strumento della libertà. Quello che si insegue è lo strumento della schiavitù.
Ottimo articolo Peppe