4.6
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ovvero

Come diventare Re dei sei regni senza fare nulla

di Giulia Cultrera

Giochi di potere per salire al trono, intrighi, tradimenti, vendette e morti. Tante morti. Troppe morti.
Il trono di spade riesce a farsi apprezzare anche da chi non ama il genere fantasy, grazie a un universo narrativo estremamente articolato e alle numerose sottotrame costruite sui singoli personaggi. Con questi presupposti, le aspettative sul finale non possono che essere davvero alte.

Tuttavia, da una serie che già nella prima stagione fa fuori il protagonista, non ci si può certo aspettare un epilogo soddisfacente, o per lo meno indolore.
Sicuramente saranno subentrati gli sceneggiatori de ‘Gli occhi del cuore’ di Boris per tirare le somme dello show. Con la differenza che, stavolta, la faccia basita è quella dello spettatore.

il trono di spadePoteva andare peggio: almeno non è stata chiamata la sceneggiatrice di Pretty Little Liars.

A ogni modo, la battaglia contro gli Estranei volge al termine in modo sommario, grazie alle abilità di Melisandre e Arya. La sacerdotessa porta la luce su Grande Inverno e, fortunatamente, anche sui nostri schermi, mentre la piccola Stark riesce a librarsi indisturbata nell’aria e a uccidere il Re della Notte sotto lo sguardo impassibile dei non-morti. Speravamo in un epilogo più articolato e soddisfacente, ma non è ancora detta l’ultima parola.


C’è un altro grande nodo da sciogliere, ed è proprio il gioco del trono.
Anche in questo caso: perché dover prendere una decisione, rischiando comunque di scontentare una parte del fandom? Meglio andare sul sicuro, distruggere il trono di spade e deludere equamente tutti.
E pensare che Bran avrebbe potuto fare uno spoiler da subito ed evitare inutili spargimenti di sangue.


Considerato come si è concluso Il trono di spade, sarebbe stato meglio tifare per gli Estranei. Ne sarebbe uscito un plot twist davvero interessante.
il trono di spade

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