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(9)

ovvero
Cosa farebbe il killer?

di Giulia Cultrera

Lo show ideato da Ficarra e Picone è apparso sul catalogo Netflix da appena due settimane, ma ha già riscosso un buon successo di critica e verrà presto trasmesso anche all’estero. Il format riprende un po’ il binomio thriller-comicità già sperimentato da Only murders in the building, compresa la critica – neanche troppo velata – a chi si improvvisa detective soltanto perché appassionato del genere poliziesco.

I protagonisti di Incastrati, tuttavia, non si limitano a ricostruire un delitto, ma cercano di entrare nella mente del killer. In che modo? Seguendo gli insegnamenti della serie tv The touch of the killer, ovviamente.incastrati

Sullo sfondo di una suggestiva Sicilia che incanta lo spettatore con i suoi splendidi paesaggi, ma al tempo stesso lascia l’amaro in bocca per via del suo complicato legame con mafia e corruzione, hanno luogo le surreali disavventure di Salvo e Valentino.

In un gioco delle parti in cui ciascuno cerca di fregare gli altri partecipanti, saranno proprio i due protagonisti a rimanere incastrati in questa matassa di intrighi, menzogne e tradimenti.

Fino al colpo di scena conclusivo che lascia in sospeso la narrazione, e anche lo spettatore. incastrati

Alcuni personaggi appaiono stereotipati e caricaturali, al solo scopo di evidenziare e denunciare le incongruenze della nostra società. E il risultato è esilarante: la gag della multa ricorda molto la trafila burocratica attraversata da Asterix e Obelix per ottenere il lasciapassare A38 ne Le dodici fatiche di Asterix. Il tutto appare così surreale ed esagerato da colpire lo spettatore e invitarlo alla riflessione.

Incastrati si rivela una serie originale e adatta a tutta la famiglia. Un prodotto genuino e privo di forzature, un mix equilibrato di mistero, sottile ironia e quel retrogusto amaro che, da sempre, contraddistingue le produzioni del duo comico siciliano.

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