di L’Alieno
I nostri nonni, in Sicilia, erano convinti che ogni cosa dovesse avere una forma riconoscibile e congrua, curiosamente soprattutto le persone che erano destinate a ricoprire ruoli sociali di una certa rilevanza.
I nostri avi hanno dunque anticipato le teorie del dott. Lombroso? Oppure si riferivano più propriamente ad una serie di attributi materiali e immateriali essenziali per il prestigio di quei ruoli?

Così diventava più che lecito attendersi grande autorevolezza dal parroco al vescovo, dal farmacista al medico, dal sindaco al ministro. E ciò imponeva una forma precisa che era anche sostanza: atteggiamenti sobri e immagine elegante, personalità, parole misurate, empatia, decisionismo.

La stessa iconografia sacra non a caso immaginava Dio come un vecchio saggio con chioma fluente, barba bianca e aria burbera che deve incutere timore sì, ma misurato, perché non deve diventare terrore. Mentre la Madonna, da brava madre, deve esprime comprensione e fermezza allo stesso tempo, ma nella massima semplicità.
Potreste mai immaginarvi, dunque, un Dio alla Trump con i colorati ciuffi a riporto per coprire la pelata e i suoi modi cafonissimi? O la Madonna negli atteggiamenti artatamente sofisticati di Anna Maria Bernini? Non ne avrebbero semplicemente la forma, ancor prima di risultare ‘blasfemi’.

Se poi penso ai nostri politici, già rido. Vedo Gigino che bramerebbe la forma di ministro degli esteri, ma gli manca l’abc per poterla persino desiderare. E Salvini e la Meloni avrebbero forse i modi da statista? O più coerentemente da arruffapopolo? Immaginate Zingaretti a confronto con Berlinguer? Chi dei due potrebbe avere la forma del leader di un grande partito popolare e chi quella del grigio funzionario di partito?

Provate poi a pensare allo stile dell’avvocato Agnelli o alla sobrietà di Enrico Cuccia. Confrontate le loro forme con quella del cafone della Costa Smeralda e trovate le differenze.
Avevano forse torto i nostri avi?
