- di Giuseppe Cultrera
Stava nel posto sbagliato, proprio sulla direttrice della nuova strada. Così fu deciso l’abbattimento della grande quercia che ostacolava il progresso. Ma gli abitanti del luogo non furono d’accordo. E tanto dissero e fecero che la quercia restò al suo posto (ridimensionata per metà sì, ma viva) e la strada si adattò. Insomma 50 anni fa non stettero muti, in contrada Muti!
E fecero bene perché quell’albero maestoso, una quercia virgiliana (quercus virgiliana), oggi fa parte del registro degli alberi monumentali di Sicilia con i suoi oltre quattrocento anni (che per una quercia sono tanti: pari ai mille e più dei vicini ulivi saraceni di contrada Paraspola, anch’essi ospitati nello stesso registro).
Se passate da quelle parti date un’occhiata a quest’albero maestoso, residuo della folta vegetazione mediterranea che ricopriva gran parte dell’area pedemontana e che ha anche una “storia” da raccontare: una “truvatura”, un forziere di monete d’oro, sepolto alla base che aspetta qualcuno capace, attraverso gli opportuni rituali, di venirne in possesso.
Un pizzico di mistero e di fantasia per i tempi attuali, orfani dell’uno e dell’altra.
1 Comment
In risposta ad alcune richieste di indicazione del luogo:
Territorio di Chiaramonte Gulfi. Giunti al Villaggio Gulfi, proseguire per la SP6 fino al bivio piano Conte -Morana (accanto al ristorente Akrille) prendere la SP93 e proseguire per circa due Km; accanto alla confluenza di due torrenti, sulla strada, a destra c’è la grande quercia. Siamo al limite della contrada Muti ed inizio delle contrade Paraspola e Canzeria.