4.6
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di Nino Gentile

La ratio che accompagna le nostre scelte, il nostro stesso vivere e le relazioni che oggi teniamo hanno alla base – a me pare – un dubbio sul loro punto di partenza. In primo luogo, il cambio di un’epoca di storia: la fine del secondo millennio e l’inizio di un nuovo millennio, fatto di un progresso forte, travolgente, ricco di nuovi modelli, di sempre più alte scoperte e, soprattutto, di un’umanità sempre più consapevole della sua radicale unità.

Al tempo stesso, tentativi più o meno forti di farci tornare indietro e costituiti da: guerre sempre meno ragionevolmente poste in essere; tentativi (vani) di acquisire ricchezze e – al tempo stesso – negare l’esistenza di vaste aree del mondo, lasciandole nella miseria e nel degrado.

(foto da corriere.it)

Ma, soprattutto, il pensare individualmente al proprio “io” e negare ciò che diventa sempre più reale, evitando di ripartire tra tutti l’accesso al cibo, all’igiene, alla possibilità di una vita degna di tale nome e, ancor di più, di una vita che non può che essere comunitaria, collettiva, aperta e uguale.

L’incidenza mondiale del Covid-19, la guerra in Ucraina così come in Siria, in varie regioni dell’Africa e le dittature anomale, come quella dell’Afghanistan, aggiungono benzina alla frammentazione e divisione.
Oggi abbiamo la coscienza e la consapevolezza di tutto questo, ma il “vecchio sistema”  fa fatica nell’acquisire consapevolezza di ciò che – pian piano – l’umanità intera ha bisogno di possedere, gustare, vivere, realizzare.

(foto da actionaid.it e farodiroma.it)

Il nostro è sempre un apporto minimo, ma teniamocelo stretto. Il contributo di ognuno è utile a che tutti siano uno. Con questo sguardo e con questa consapevolezza guardiamo soprattutto al nostro territorio ibleo, ricco di bellezze di luoghi, persone, azioni ma anche di tanta trascuratezza e sottovalutazione.

Occorre una ripresa, una nuova volontà per capire il bene che ci è stato donato, ma non sempre utilizzato. Un bene che serve soprattutto alle nuove generazioni e che occorre porre al centro dell’attenzione perché tolga questo mondo dalla scarsa consapevolezza di ciò che è e di ciò che può ancora offrire come sviluppo agrario, del mare, delle città e del complessivo habitat che rappresenta per cittadini, stranieri e turisti.
È un auspicio ma anche una profonda finalità interiore che, spero, sia di noi tutti.

foto banner e social actionaid.it

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