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di Redazione

Accade anche questo. Un interessante articolo a firma di Alessandro D’Amato, pubblicato nei giorni scorsi dal nostro blog, dal titolo “Il Guastella che non t’aspetti. L’Amabile paroliere” racconta che nel 1855 Serafino Amabile Guastella ricevette una lettera dal musicista di origini catanesi Salvatore Pappalardo, apprezzato compositore presso i teatri di Napoli e in tutta la Sicilia. Ecco il testo:

“Venerato sig. Guastella, nel mandarle le mie Brezze Nolane, dove trovasi il suo divino Ti vidi appena!, mi permetto pregarla d’un segnalato favore.
Potrebbe scrivere per me qualche duettino? È un genere da camera ricercatissimo, principalmente dai forestieri. Io non ne ho scritto niuno di questi componimenti, e, per provarmi anche in questo campo, amerei il sussidio della sua mente creatrice, che conosce così profondamente il cuore umano.”

Dopo la stesura di questo straordinario e piccolo scoop, ne arriva un altro. Un nostro lettore modicano e musicista, Raffaele Buscema, legge uno degli spartiti che abbiamo messo nell’articolo come immagine e prova a suonarlo. Oggi abbiamo l’intero spartito musicato in un file audio che abbiamo inserito in questa pagina.

Una piccola grande storia d’amore per la musica e permettete la modestia, una bella soddisfazione per tutti noi che lavoriamo con passione per il nostro e vostro blog. Insomma una lezione di cultura che ci viene dai lettori e da chi ama l’arte, la musica e il confronto. Un grazie di cuore al Maestro Buscema e ai nostri lettori così appassionati. Vedremo nelle prossime settimane se sarà possibile musicare anche gli altri spartiti. 

Ti vidi appena!

Ti vidi appena! fui in te perduto!
ogni altro afetto per me fu muto.
Arsi di ebbrezza di amore immenso
in ogni fibra e in ogni senso.
E le nostr’alme fin da quell’ora
al primo sguardo cangiar dimora.
Si! pria di vederti, 1’eterno amore
tua diva immago mi pose in core!
onde il mio spirto fu in te converso
te sola io vidi nell’universo
e qual mirava più casta e bella
dicea doglioso: no, non è quella
non e quella!
Ah no, non è!
dicea doglioso: no, non è quella!
no! no!
Cosi splendente tu mi apparisti
che credei, a un tratto, dal ciel
rapisti
l’etereo serto de’ Serafini
per porloo cara su’ tuoi bei crini,
ond’io ti dissi: Te sola amai
tu sola il sogno che io sospirai
tu sola il sogno che io sospirai si!
che s’io vedessi o mia gentile
un’altra donna a te simile,
cosi conforme come tu sei
non saria quella che cercherei,
che s’io vedessi o mia gentile
un’altra donna a te simile,
non saria quella che io cerchere
non saria quella che io cerchere
non saria quella! no! no!

Testo di Serafino Amabile Guastella in “Brezze Nolane (Edizioni “Stabilimento Musicale Partenopeo Antica Casa Girard”) 

Raffaele Buscema è musicista, compositore e studioso di musicisti del passato della città di Modica e degli iblei. Nel 2006 ha realizzato “Operamuricana”, tratto dai Canti della Contea di Modica e andato in scena al Teatro Garibaldi lo stesso anno. Ha anche realizzato un Cd dal titolo: “Suite modicana e Suite per chitarra classica” in collaborazione con l’Ass. APS Brunier di Lucca. Nel 2021 è arrivato in finale ad un concorso di Composizione per Marcia Sinfonica con la FEBASI, col brano “Gli echi della Contea”. Scrive per il mensile Dialogo.

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1 Comment

  1. Dario Adamo Reply

    Bravo Raffaele. Mi è capitato di cantarlo proprio a Chiaramonte nel 2010. Chissà magari prima o poi ci saranno occasioni per riproporlo

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