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di Pina Ascone

Su un’altura, ai piedi del nostro paesino, pian piano sta venendo alla luce una sorprendente pagina di storia antica che ci appartiene e ci proietta all’attenzione nazionale. Si cammina insieme e distanziati in un percorso contornato da ulivi rigogliosi, orti e fieri animali al pascolo. Nel tragitto che si percorre, allungando lo sguardo, si può scorgere Chiaramonte.

Lo scrigno che conserva la necropoli di San Nicola-Giglia è un’altura declinante verso il corso di un piccolo torrente. Ad ogni tratto del nostro percorso, in quella calda terra rossa, apprendiamo del ritrovamento di interessanti oggetti anche preziosi: come un raro vassoio integro di vetro decorato o la curiosa scoperta di una stele indicante la sepoltura di un medico egiziano.
Sotto le grandi lastre e i sedimenti si trova traccia di un’antica comunità benestante culturalmente elevata, in grado di esprimersi in greco. Siamo al tramonto del periodo pagano e agli albori del cristianesimo. Tra il III e il IV secolo d.C. Questo ci raccontano i significativi oggetti che vengono alla luce durante gli scavi.

Le deposizioni sono monosome o bisome, come nel caso della ’55’. Qui si è trovato il cranio di una donna di circa 40 anni, del III sec d.C., del quale è stato possibile ricostruire l’immagine del volto, in 3D, grazie ad una sofisticata tecnica computerizzata.
Il gruppo è coeso e curioso, pronto a fare domande all’archeologo Francesco Cardinale che ci accompagna, ma non a tutte c’è una risposta. Bisognerà aspettare ulteriori sviluppi negli scavi e le prossime pubblicazioni.
La necropoli è inglobata dentro una fattoria sociale e proprio il presidente Distefano, che ci ha gentilmente accolto e accompagnati durante tutto il tragitto, ci ha descritto il percorso educativo preparato per coinvolgere i giovani ospiti. Tra l’altro ci ha raccontato il curioso (quanto inquietante) aneddoto della rana rossa incastonata in un monile ritrovato nella tomba di una bambina.

Insomma, un bel pomeriggio di inizio ottobre che ha visto la presenza di una progenie desiderosa di conoscere un pezzo della propria storia. Tutti siamo rimasti affascinati da quel volto misterioso di antenata dalla pelle olivastra, labbra carnose e ovale squadrato.
A questi frammenti di storia già scoperti si spera di aggiungerne altri, per continuare a far luce sulle nostre antiche comuni radici.

 

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