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di Giovanna Giallongo

Cosa accade a sé stessi quando la perdita diventa un input per andare avanti? Come si evolvono i legami nutriti nel tempo da stima e affetto reciproco quando il vuoto sostituisce una presenza costante, delicata e buona?

Quesiti difficili, questi, le cui risposte possono essere date solamente da coloro che hanno affrontato sfide quasi impossibili da vincere. Quasi, appunto. Ed è proprio in questa piccola porzione di possibilità che l’Associazione Arà Angelo Ragusa trova il suo spazio cercando, sempre e con infinito impegno, di estenderne i confini.

Alcuni membri dell’associazione presso il campo sportivo di San Vito, Chiaramonte Gulfi

Un impegno condotto con amore e dedizione che trova le sue origini, nel 2018, con il Memorial Angelo Ragusa. Un progetto estivo di stampo sportivo, riproposto ogni anno, che pone al centro dell’attenzione una passione: il calcio. Ogni Memorial proposto ha fortificato, negli anni, l’Associazione stessa rendendola solida e sempre più volta ad un bene più grande: l’altruismo.

I progetti di beneficenza sposati dall’Associazione attraverso il Memorial danno, dunque, il via alla creazione di un evento ancora più grande capace di toccare tematiche attuali importanti in una cornice di puro divertimento, unione e arte!

Il 13 Maggio a Piano dell’Acqua, frazione di Chiaramonte Gulfi, è stato inaugurato il primo Festival della musica proposto dai ragazzi di Arà: Onde. Vibrazioni sociali.

A partire dalle 15:00, contro ogni previsione meteo, una carrellata di artisti locali hanno letteralmente infuocato il palco di Arà con la loro musica dal vivo! I Greenbox Band, riproponendo grandi classici italiani in nuova veste; Davide Di Rosolini e Figli illegittimi, con la loro innata ironia; l’Onorata Società che ha chiuso in bellezza il suo live cantando, Malatu d’amuri, con l’autore e il cantante della canzone stessa, Giambattista Rosso; Back in Hell, con il loro rock scatenato impreziosito dalla melodia della cornamusa di Marcello Difranco e, infine, i Sunny & Small Combo che sulle note del Rockabilly
degli anni ’80 hanno messo un punto fermo ad una serata mozzafiato!

Interventi interessanti e profondi hanno costellato una ricca ed emozionante scaletta che ha raggiunto il pathos più alto con la presentazione de La casa di Giordy, obiettivo di beneficenza di questo festival musicale. A presentarlo, il Dr. Raffaele Gueli il quale ha trattato il tema della violenza sulle donne con un intervento scritto di suo pugno. Ed è stato davvero un pugno diritto nello stomaco il suo intervento volto alla sensibilizzazione ma, soprattutto, alla schietta e cruda consapevolezza di cosa la violenza su una donna sia.

Un tema sicuramente toccante e crudele, al contempo, che ha introdotto la storia di Giordana, massacrata dal suo compagno, il cui ultimo respiro è stato in fondo il soffio vitale che ha creato La casa di Giordy, rifugio per donne vittime di violenza. 

Buona musica, buon cibo, buoni obiettivi ma soprattutto splendidi ricordi di colui il quale nutriva passioni che, adesso, sono il mezzo per fare del bene. Per generare amore.

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