di Vito Veninata
Dopo l’annullamento dell’edizione del 1987, che definire vergognoso è dire poco, per l’assoluta mancanza di collaborazione fra gli enti preposti, con in testa l’Automobile Club di Ragusa, il Comune di Chiaramonte e la relativa partecipazione economica della Provincia di Ragusa, si riparte nel 1988 con una nuova ‘Monti Iblei’.

Percorso rinnovato nella seconda parte, con l’eliminazione del misto-veloce delle ‘case popolari’, diventato di fatto pieno centro abitato. Venne utilizzata per la prima volta la nuova circonvallazione, con un tratto addirittura in leggera discesa (al tempo gli ‘scalatori’ mal digerivano queste pendenze), con curve veloci e impegnative.

Pur restando invariato il tempo di percorrenza si abbassa notevolmente la media oraria. Viene cancellato l’arrivo in corso Kennedy. Ma la modifica più importante però è l’adozione della seconda ‘manche’ che di fatto raddoppia la durata della gara.

Bisogna aggiungere anche il tempo che in concorrenti impiegano per ridiscendere e riallinearsi alla partenza. È fondamentale a questo punto rispettare gli orari di partenza e cercare di limitare al massimo le interruzioni. Cosa che purtroppo spesso non è accaduto creando seri problemi. La gara viene vinta dal comisano Gianni Cassibba con la sua splendida Osella PA9, che sulle strade di casa, davanti ai suoi fans, sfodera un’eccezionale prestazione, battendo nell’ordine altre sette Osella: Grimaldi, Scola, Vinci, Patanè, Anelli e Romeo.

Il bravo Gianni conquisterà quell’anno altri importanti successi ed alla fine otterrà il prestigioso riconoscimento di “Atleta dell’Anno” (Premio Padua) riservato agli sportivi iblei che durante l’anno sono stati protagonisti di eventi che hanno contribuito a tenere alto il nome dell’agonismo ragusano. Il mitico trofeo, istituito nel 1968 per ricordare la figura di Salvatore Padua, grandissimo atleta Ragusano prematuramente scomparso a 28 anni, è stato sempre il palcoscenico ideale per premiare le eccellenze dello sport ragusano.

Nel corso delle 52 edizioni sono solo due i campioni del volante scelti unanimemente dall’apposita commissione: Giovanni Cassibba, appunto, nel 1988, ed il sottoscritto nel 1986. Nei miei cinquant’anni di attività sportiva ho collezionato tantissimi trofei (anche quattro negli anni 80 per titoli italiani) ma il ‘Trofeo Padua’ resta per me il premio che ha fatto sempre la differenza in onore del giovanissimo amico scomparso e della mia ragusanità!

Il mese di settembre del 1988 per l’automobilismo ibleo rappresentò un momento magico. Mentre il sottoscritto il giorno quattro coglieva un grande successo vincendo alla 1000km del Nürburgring con la mia Tiga Consworth 3500, una gara valida per il Campionato del Mondo, Gianni Cassibba riusciva a regalarsi il suo primo successo alla ‘Monti Iblei’. La gara si è svolta regolarmente in una bellissima giornata di sole alla presenza di un folto pubblico che alla fine ha esultato, sempre in assoluta compostezza, con grande calore umano.

Nel 1989 Cassibba non riuscirà a ripetersi per la rottura di un semiasse appena dopo la partenza. Mentre Grimaldi per motivi tecnici non riuscirà a prendere il via. Venuto a mancare il duello tanto atteso, la vittoria finale arriderà al giarrese Alfio Canino su Osella con un tempo non eccezionale, giustificato dalla mancanza di veri avversari.

Vincerà con circa 30 secondi di vantaggio a dimostrare che praticamente non c’era stata gara. Al secondo posto Santo Ferraro, sempre su Osella. Una gara quasi da dimenticare. Modesta organizzazione, partenza in ritardo, spettacolo di poco valore, continue sospensioni il più delle volte ingiustificate e dovute a insicurezza da parte della direzione di gara e infine scarsa partecipazione di concorrenti per la mancanza di dialogo con le maggiori scuderie automobilistiche siciliane.
Per la prima volta nella storia della gloriosa competizione si aggiunsero anche le intemperanze del pubblico, quasi dimezzato, che nervosamente assisteva al passaggio di una vettura ogni tanto per un modesto spettacolo che si è protratto fino a pomeriggio inoltrato.

Il magnifico scenario della collina chiaramontana fu ridotto ad una modesta sagra di paese. Il basso livello raggiunto porterà alla mancata organizzazione dell’edizione del 1990 con un pietoso rimpallo di responsabilità tra Comune di Chiaramonte e A.C.I. di Ragusa, entrambi coinvolti in una difficile situazione economica.

Vuole la storia che si sia cercato di coinvolgere, ovviamente senza successo, il Comune di Comiso e quello di Ragusa. Si parlò anche di un mancato intervento della Regione Siciliana, che in verità non c’era mai stato. L’insuccesso eclatante indusse sia il Sindaco di Chiaramonte, Dott. Paolo Calabrese insieme al suo staff, sia il presidente dell’Aci di Ragusa, Dott. Giovanni Di Blasi, a considerare seriamente l’opportunità di rimboccarsi le maniche per l’anno successivo.
Così nel 1991 si riprende, ma ancora una volta la capricciosa dea bendata non dà quell’aiutino di cui tutti avevano bisogno! Una vera ecatombe di uomini e mezzi priva gli oltre 20.000 spettatori delle prestazioni di Cassibba (testa-coda) Grimaldi (rottura motore) e di Domenico Scola, autore di una prestazione scialba. Vince a sorpresa il calabrese Antonio Ritacca, precedendo un altro calabrese: Antonino Iaria. Al terzo posto Cassibba ed al quarto Domenico Scola. Ottima invece la prestazione del giovane comisano Franco Caruso su Ford Sierra Consworth, piazzatosi all’ottavo posto assoluto. Un’interessante sfilata di vetture storiche, organizzata dal Veteran Car Club di Ragusa nell’intervallo fra le tue manches, non servì a coprire la delusione del pubblico che giustamente si aspettava molto di più dai tre mancati protagonisti (Scola, Grimaldi e Cassibba).

Il 1992 verrà ricordato per la scomparsa prematura dello storico direttore di gara dell’A.C.I. di Ragusa, Dott. Cono Mollica, che con alterne fortune aveva retto le sorti per circa 20 anni. Pesano certamente le mancate effettuazioni delle edizioni del 1974, 1987 e il 1990, ma ciò va onestamente attribuito ad una sicura mancanza di collaborazione. Sul campo viene promosso il suo vice, Elio Russino, funzionario dell’A.C.I. di Ragusa.

Vince per l’ottava volta il ‘Principe Volante’, Enrico Grimaldi, certamente favorito dall’assenza di Giovanni Cassibba, vittima nel mese di luglio di un drammatico incidente alla Cesana-Sestriere. Arrivato ‘lungo’ in un tornante, Gianni ha urtato violentemente un guard-rail, disintegrando l’auto nella parte anteriore. La stessa dopo un volo spaventoso è ricaduta a terra con il pilota completamente esposto nell’abitacolo sventrato.

Il buon Gianni riporterà fratture agli arti inferiori che lo terranno per molti mesi lontano dai campi di gara. Le sue eccezionali tempra e determinazione lo faranno presto rientrare a riprendere la via dei suoi roboanti successi e delle sue splendide imprese.
Il 1993 vedrà la rivincita di Antonino Iaria, secondo nella passata edizione, che precederà il nostro Gianni Cassibba appena rientrato nelle competizioni dopo il grave incidente dell’anno precedente e certamente non ancora al meglio delle sue condizioni fisiche.

Entrambi sono stati favoriti da un incidente che ha coinvolto Antonio Ritacca nel tratto finale. Terzo sarà Carlo Scola, figlio del grande Domenico che invece sarà solo quinto. Ad interrompere la sfilza di vetture Osella ai primi posti ci penserà Salvatore Giardina, siciliano con una vettura di sua costruzione (GISA). Ancora una volta grossi ritardi sempre causati essenzialmente dall’effettuazione delle due manches. Dal 1994 sarà, come vedremo nella prossima e ultima puntata, un’altra storia!
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