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di L’Alieno

Per molti politici e opinionisti non può esistere una critica aspra al governo di Israele, sulla mattanza di Gaza, senza l’obbligo morale di premettere una giusta condanna “senza se e senza ma” di Hamas per l’infame attacco terroristico dello scorso 7 ottobre. D’accordo. È dovuta. Non c’e spazio per giustificare la barbarie, mai. Ma credo che un eguale obbligo debba esistere anche nei giudizi di chi difende strenuamente le ragioni israeliane, sia nei confronti di Netanyahu che delle sue sciagurate politiche. In caso contrario ci sarebbe uno strabismo di giudizi tanto ingiusto quanto intollerabile.

Gaza distrutta dai bombardamenti indiscriminati di Israele. (Foto lumsanews.it)

Dovrà pur arrivare il giorno in cui Benjamin Netanyahu, l’illusionista politico, il corrotto, il venditore di fumo, il nemico della democrazia, e adesso anche il criminale di guerra, dovrà essere giudicato per i suoi crimini a Gaza (e non soltanto). Qui il conteggio dei morti è arrivato a superare le 10.000 unità di cui ben 3.000 sarebbero bambini. Quel Netanyahu che è riuscito a far sparire i negoziati di pace come per incanto, evitando qualsiasi responsabilità e scaricando ogni colpa sugli altri; mentre, allo stesso tempo, incentivava e incoraggiava l’occupazione israeliana della Cisgiordania con la nascita di nuove colonie. E adesso c’è già chi si sfrega le mani, nel suo governo, prefigurando scenari futuri di colonizzazione massiccia anche della striscia di Gaza.

Il controverso premier israeliano Benjamin Netanyahu. (Photo by Ron Przysucha/Public Domain image from Flickr)

Insomma, alla fine i palestinesi dovranno sgombrare definitivamente dalla loro terra, o con le buone o con le cattive. Questa è la soluzione di pace che più di ogni altra piace a Netanyahu e ai fanatici religiosi di cui si è circondato. Con buona pace di chi ancora pensa a formule “superate” come quella dei “due popoli due stati”. Con buona pace dell’ONU e di tutte le sue risoluzioni sui territori occupati. Con buona pace dell’Europa, al solito, incapace di incidere parlando con una sola voce. Con buona pace persino dell’alleato americano Biden, che si è speso perché la risposta agli attentati del 7 ottobre non diventasse il pretesto per una semplice vendetta da legge del taglione. Quella che in effetti appare.

77 anni di storia nell’occupazione delle terre palestinesi. (Immagine fanpage.it)

Ripassi la storia chi pensa di sconfiggere Hamas definitivamente con un genocidio che sembra avere la forma e la crudeltà di un assedio medievale in un territorio densamente popolato da civili inermi. Ripassi soprattutto i capitoli relativi alla nascita di Al-Qaeda, dell’Isis e di Hezbollah.
Non è l’umiliazione costante di tutto un popolo che potrà mai portare alla pace. Tutt’altro. Non è mai successo nella storia dell’umanità. Non succederà nemmeno questa volta.

foto banner unicef.it

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