di L’alieno
Avete idea di quanto possa essere grande l’universo? Si?… Allora prendete la vostra idea, moltiplicatela ancora per un milione di miliardi e forse forse ci approssimiamo al vero, oppure no.
Lo trovate affascinante? Io si, molto. Ma c’è una cattiva notizia in tutto questo: purtroppo non siamo al centro dell’universo. Anzi, questo mondo non lo è. Nemmeno la nostra galassia lo è.
La terra sta all’universo un po’ come un granello di sabbia al deserto del Sahara. E tutti noi cosa rappresentiamo abbarbicati in quel granello di sabbia?
Povero il nostro ego. È dura vedersi così piccoli e insignificanti nell’immensità del cosmo. Tanto piccoli che a stento il potente microscopio di Dio, se esiste, ci può vedere. E pretendiamo forse che l’universo si possa dimostrare empatico verso i nostri bisogni? Perché sarebbe ingiusto se non lo facesse?

Già, ma che vuol dire giusto e ingiusto per l’universo?
Cerco di spiegarmi. Cosa possiamo saperne noi dei problemi di una pulce? Nel suo piccolo potrebbe soffrire e incazzarsi pure, o no?! E cosa facciamo noi per aiutarla? Ridiamo pure? Allora è bene essere consapevoli che siamo molto, ma molto più piccoli ed insignificanti di quella pulce sulla terra, per l’universo.
Siamo così abituati a guardare tutto dalla nostra prospettiva ‘umano-centrica’, da pensarci presuntuosamente come componente fondamentale dell’universo, ridotto, a sua volta, quasi a spettacolo notturno per il nostro esclusivo diletto.
Sappiatelo, però, che questo continuerà ad esistere anche molto dopo l’estinzione dell’umanità intera. E che non soffrirà per la nostra dipartita.