di William Castaldi
Sono tre gli elementi che ci fanno capire che una città del sud è in festa: i fuochi d’artificio, lo scampanio incessante delle chiese (quasi fastidioso, specialmente la domenica mattina) e la musica della banda in giro per le vie dei paesi.

Nella nostra piccola comunità montana questo lo sappiamo molto bene e oggi, in occasione dei “mancati” festeggiamenti (quantomeno dal punto di vista folkloristico) della “salita” della Madonna di Gulfi, vorrei condividere con voi qualche notizia storica su quelle che sono le “note musicali” che accompagnano le nostre celebrazioni e le nostre feste.

Ogni paese ha una composizione musicale propria che la distingue dalle altre città, quasi come un gonfalone. A Chiaramonte questa non poteva che essere la cosiddetta marcia “n.11”. Qualcuno la chiama la “Marcia della Madonna”, ma risulta errato chiamarla in quel modo. E comunque non tutti sanno che quest’ultima appare doppiamente orfana: sia per quanto riguarda il compositore, sia per quanto riguarda il titolo. L’unica cosa certa è l’origine del nome: era l’undicesima marcia in sequenza nell’allora libretto delle marce della banda della città.

Da musicista ho trovato sempre particolarmente emozionante l’arrivo in Piazza Duomo del simulacro, il momento più intenso. Un’esplosione di emozioni e sentimenti anche per chi non crede, penso. La banda suona la “n.11” ininterrottamente, e ad ogni ripetizione il tempo incalza quasi a rafforzare le emozioni, con l’effetto quasi miracoloso di lenire le fatiche dei “portatori”, ormai stremati dallo sforzo.

In quello stesso momento “altra” musica viene eseguita dentro la Chiesa Madre, composizioni sacre in onore della Madonna. Ho sempre trovato fantastico, il contrasto di quei due “mondi” che si manifestano nello stesso momento: il sacro ed il profano.

Sono diverse le composizioni scritte in onore di Maria S.S. di Gulfi: per l’oratorio, le messe, le litanie lauretane e il famosissimo “inno ufficiale” composto per l’incoronazione di Maria SS. Di Gulfi, avvenuta il 6 Maggio del 1954.
Quest’ultimo venne musicato dal Maestro Gian Battista Nobile su libretto di padre Giovanni D’Asta. Composto nella luminosa tonatilà di “Mib Maggiore” esalta musicalmente i versi scritti dall’autore.
L’organo in quell’occasione venne suonato dallo stesso compositore. Tra le composizioni del Maestro Nobile, l’inno dell’incoronazione non è l’unica opera dedicata alla Patrona di Chiaramonte. Sono presenti anche diverse “litanie lauretane” composte da introduzione, kyrie e agnus Dei.

Le litanie, nella chiesa cattolica sono delle preghiere, delle suppliche, che si usano cantare alla fine del rosario, oppure come un vero atto di culto mariano a sé. E’ opportuno sottolineare che l’appellativo “lauretane” non indica il luogo di origine, ma semplicemente quello che le ha rese celebri, ovvero il Santuario della Madonna di Loreto. Ci sono pervenute, inoltre, altre litanie di compositori rimasti anonimi sempre dedicate alla “Regina di Chiaramonte”.

Parecchie sono le composizioni del Maestro G. B. Nobile a noi pervenute, alcune, come quella in “Sol maggiore”, richiedono l’utilizzo di strumenti ad arco, come il violino.
Altra importante opera musicale dedicata a Maria di Gulfi fu quella dell’“Oratorio Sacro” del Maestro Corsini di cui generalmente se ne esegue un estratto il martedì prima della “discesa” della Madonna. E’ conosciuta con il nome de “La greca”.
L’oratorio, in musica, è una rappresentazione musicale sacra eseguita in forma di concerto senza rappresentazione scenica o in costume, in genere è composto per solisti (cantanti) ed orchestra. Formalmente è la composizione sacra più vicina all’opera stessa.

Colgo anche l’occasione per rivolgermi alle istituzioni locali ed invitarle ad effettuare un lavoro serio di catalogazione e salvaguardia di tutto il materiale straordinario pervenutoci dai nostri avi. Opere che appartengono a tutta la cittadinanza e che hanno segnato la storia e le tradizioni secolari di un popolo.
