di Sebastiano D’Angelo
Talentuoso attore, persona di grande umanità. Per anni venne considerato ai margini della cultura ragusana, nonostante una carriera teatrale in continuo crescendo, che lo aveva portato a transitare da locali realtà amatoriali, seppur bravissime, al Teatro Stabile di Catania e al grande successo televisivo nello sceneggiato di Montalbano.

Alla fine del suo percorso di vita, e nella fase del trapasso, l’intera comunità iblea si accorse del suo talento impareggiabile. Rimase sempre legato alla sua terra di origine, prima Modica e poi Ragusa, della quale non finì mai di denunciare alla pubblica opinione il grave vulnus della mancanza di un teatro comunale.

In quel giugno del 2013 inscenò addirittura una singolare protesta, invitando in un pubblico appello il Vescoso a mettere a disposizione delle Compagnie Teatrali le Chiese sconsacrate, per supplire alla carenza di strutture teatrali. Troppo tardi, oramai Marcello ci lasciava nel 2017 per andare verso palcoscenici privilegiati.

Ma da lassù ha continuato a tifare perché Ragusa si dotasse finalmente di un teatro, caso unico in Italia fra le città capoluogo. Sono passati diversi anni, ma il traguardo è ancora avvolto nella nebbia e i passi della politica sono ben lungi dal diradarla. L’accorato appello alla città fu ripetuto sul palco del Premio, quella lontana sera d’estate del 3 agosto 2013, quando ricevette l’ambito riconoscimento.
Mi confidò poi in privato che era la prima volta che la sua città mostrava di ricordarsi di lui, oramai avanti negli anni ed in precarie condizioni di salute. Meglio tardi che mai, recita un vecchio adagio. Ma chi è stato Marcello nella sua carriera artistica?
Attore di teatro, cinema e TV, raggiunse la notorietà nazionale con l’interpretazione del dr. Pasquano. Nel ’70 fonda con un gruppo di amici la storica Compagnia della Piccola Accademia di Ragusa, con la quale recita da protagonista in centinaia di spettacoli, vincendo il Premio al Festival Nazionale di Chieti per tre anni consecutivi.

Nel 1980 viene scritturato dal Teatro Stabile di Catania, condividendo con Turi Ferro, Pippo Pattavina e Tuccio Musumeci le maggiori produzioni, rappresentate in Italia e all’estero.
Nel cinema, Luigi Zampa lo ha diretto in “Gente di rispetto”, Damiano Damiani in “Pizza Connection”, ma ha partecipato in ruoli di primo piano in “Il Giudice Ragazzino” di Alessandro Di Robilant, “Nati stanchi”, di Dominick Tambasco. In TV è apparso in “La singolare avventura di Francesco Maria”, “L’onore e il rispetto”, “Il bambino della Domenica” e “Piovra 1”.

3 Comments
Grandisimo Attore
Note del gentilicio
Ragusano
L’articolo è bene organizzato e il profilo che ne viene fuori è quello di un valente professionista che nella maturità riuscì a trovare la via per un’affermazione indiscussa sul piano umano e artistico. Ne condivido pienamente il taglio anche se io lo ricordo da giovane come fascista intransigente dal temperamento pressoché collerico. Nella vita si cambia, si sa. Ed egli è cambiato, mutando il suo stile e il modus vivendi che ci ha donato efficaci mimi d’una sorprendete energia tragicomica.
Marcello andando via, mi ha lasciato un ricordo indelebile, il suo ingresso al supermercato, lo sguardo a 360° alla ricerca della mia presenza e il suo “AMICO MIO”…😢💙🙏