4.9
(15)

di L’Alieno

Non credo che ci sia nulla da festeggiare per l’arresto di un boss latitante da 30 anni, beccato in una clinica al centro di Palermo e seriamente malato da tempo. Sono tantissimi i dubbi su questo clamoroso arresto, a partire dalle parole del pentito Salvatore Baiardo in una intervista da Giletti, di un paio di mesi fa, che quasi lo preannunciava a seguito di una presumibile “trattativa” con lo stato. Cosa che non sconvolgerebbe più nessuno, se fosse provata. Trattiamo con la mafia più o meno da 160 anni, cioè da quando è stata unificata l’Italia.

(foto adnkronos.com)

“Preso uno dei boss più ricercati al mondo”, ha scritto qualche giornalista con tono involontariamente comico. Di quale mondo si parla? Lo sappiamo bene che i boss di “Cosa Nostra” si nascondono indisturbati nelle città siciliane, vanno al bar, fanno shopping, entrano negli ospedali quando hanno bisogno. Non stanno certo in qualche caverna negli aspri rilievi afghani di Tora Bora (come Bin Laden), protetti da una fitta rete di fiancheggiatori (la zona grigia) in grado di arrivare ovunque: dentro la politica, le istituzioni, le caserme, le procure. In caso contrario come si potrebbero spiegare le lunghissime latitanze di Messina Denaro (30 anni), di Riina (23 anni) e Provenzano (43 anni). Latitanze che non sono mai state delle clausure fuori dal mondo. Lo stesso boss di Castelvetrano pare si sottoponesse periodicamente a terapie mediche importanti per il suo tumore.

(foto ansa.it)

Ecco che appare del tutto fuori luogo la Meloni e il suo afflato di retorica un tanto al chilo. Pietoso il tentativo di intestarsi politicamente l’arresto del boss come un grande risultato del suo Governo nella lotta alla mafia. Grottesca la sua proposta di far diventare il 16 gennaio festa nazionale. Per festeggiare cosa? L’arresto (quasi) preannunciato di un boss stanco e malato? Suvvia, cerchiamo di non perdere il senso del ridicolo.
Preso (o più probabilmente consegnatosi?) un capo se ne fa subito un altro. Probabilmente la successione è stata già stabilita. “Cosa Nostra” è ben lontana dall’essere battuta, anche perché, da tempo, la lotta alla mafia non è più una priorità per la politica. E l’arresto di Matteo Messina Denaro è caduto giusto a fagiolo (alla politica) come spot inatteso e gratuito.

Vota questo articolo

Valutazione media 4.9 / 5. Conteggio voti 15

Write A Comment