di L’Alieno
Tra tutte le psicopatologie slatentizzate dai social il narcisismo prevale alla grande. Un tripudio di personaggi pittoreschi con manie di grandezza. Tanto che si potrebbe sostenere, senza timore di smentita, che il luogo a più alta densità di narcisi del pianeta è diventato Facebook: vetrina di cui questi “campioni della modestia” non potrebbero più fare a meno. Come a dire, toglietemi tutto (moglie, marito, fidanzati/e, amanti, auto) ma non fb e nemmeno Instagram.

La cifra che caratterizza questi narcisi digitali (problematici per sé e per la società) è l’aura di fascino e grandiosità che cercano di costruirsi nell’ecosistema dei social. Sanno tutto, vedono tutto, capiscono tutto, polemizzano su tutto e hanno una soluzione semplice per tutto. Anticonformisti per vezzo snob, credono di essere non al centro del mondo, ma il centro stesso del mondo. E pensano che gli altri non abbiano nulla di meglio da fare nella vita che ammirarli, invidiarli e pensarli. Mentre deliziano tutti con declamazioni solenni, incontrovertibili e definitive. Ipse dixit. I dissenzienti si accomodino pure dalla parte del torto.

Si reputino fortunati tutti coloro che fanno parte dei club esclusivi di questi esteti della spocchia. E non pensate che anche gli sfigati non possano avere identiche manie. Nella loro percezione di sé e del mondo spesso non manca la consapevolezza della grandiosità di cui sarebbero capaci, se soltanto la “piacirusa” fortuna avesse deciso di stare dalla loro parte. Spesso accampano scuse di complotti ai loro danni, si sentono incompresi nelle loro inesistenti abilità e brontolano di continuo contro l’ingratitudine del mondo che non se li fila.
Non è un caso che quando riescono ad ottenere un seppur misero risultato, il pianeta viene informato in tempo reale (potenza della rete) della “spettacolarità” del loro successo. E la misura certa dell’ammirazione altrui diventano inesorabilmente i like collezionati: il regalo più gradito di amici e conoscenti social.
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