di Giuseppe Cultrera
Le dimore rurali hanno un loro fascino. E perché inserite in un contesto paesaggistico unico e perché nelle loro pietre, scrostate dalle intemperie e piagate dal tempo, leggiamo ‘storie’ uniche e corali.
Sì, un ossimoro: che ha possibilità di esprimersi in questa isola unica. E ancor più in questa Sicilia d’oriente ritratta da Giulio Lettica.
Quella piccola casa al centro del paesaggio – piccina picciò, ci vien voglia di esclamare – ha certamente una sua storia. Quanto l’altro fastoso fabbricato, un po’ castello e un po’ palazzo.
Socchiudete gli occhi e pensate alle allegre comitive che in estate vi stazionavano, riempiendo di voci ogni angolo, anche il più recondito.
Adesso il silenzio si posa sulle pietre disconnesse, sulle porte e finestre scardinate; gli scuri socchiusi inutilmente sulle assi ferite. Le piante si insinuano tenacemente negli spazi aperti, oltrepassano soglie e davanzali curiosando gli anditi oscuri.
Eppure, un certo fascino adesso le pervade: assomigliando a quelle anziane signore che l’argento dei capelli e le vaghe rughe del volto nobilitano quanto le vene rigonfie sugli arti appassiti. E lo sguardo che le incrocia si accende di improvvisa curiosità, la bocca si acconcia a sorriso. A un cenno di voce amicale.
Fotografie di Giulio Lettica
