di Giuseppe Cultrera
Antonio Dell’Agli (Giarratana 1851-1931) fu un originale e appassionato intellettuale ibleo. Al padre, agiato agrario, che gli offriva la conduzione dell’impresa di famiglia, il giovane “ribelle” antepose studi e ricerche umanistiche, aspirazioni artistiche. Ne nacque uno scontro, tenace e duraturo, che porterà alla incomunicabilità tra i due. Saranno l’influente zio Vicario foraneo e alcuni amici di costui a permettergli gli agognati studi umanistici e artistici.
A Modica conosce il professore Angelo Italia che «uscendo dal ginnasio – racconta nella sua autobiografia il Dell’Agli – mi istruiva e correggeva le composizioni fatte in Giarratana, e mi dava indicazione di taluni libri storici e di letteratura». Questi «nel 1878 si fece un dovere presentarmi all’illustre poeta e letterato di Chiaramonte Gulfi, signor Serafino Amabile Guastella, professore anche nel Liceo di Modica». Ne nacque un‘amicizia solida e duratura, testimoniata dallo scambio epistolare, tra cui la lettera del 1891 (dal tono amichevole e scherzoso), che trascrivo.

Carissimo Don Antonio
Grazie vivissime delle eccellenti melogranate, che sembrano del Paradiso terrestre. Vi mando la piccola odicina per la vostra Tanicchia:
Entro la sèrica
Leggiadra culla,
Tu sembri un angelo,
Dolce fanciulla,
Che, aimè trovandosi
Dai suoi diviso,
Tornar desidera
Al Paradiso.
Ah no: dimentica
Sì dolci ardori!
Sei vita ed anima
Dei genitori,
Che in te ritrovano
Vita novella.
Deh, in lor dimentica
La patria stella.
Ed ora un abbraccio, e un bacio alla bimba, e un umile ossequio a sua madre, e una riverenza di 99 gradi al Vicario.
Vostro aff.mo S. A. Guastella

Antonio Dell’Agli alla scomparsa del padre eredita l’azienda agricola, si sposa e vive la sua agita vita da borghese a Giarratana, non senza rimpianti e aspirazioni “letterarie”. Che compensa con una ventina di pubblicazioni eterogenee, qualche concerto e spettacolo teatrale importato da Catania e dintorni, un’attiva vita sociale e culturale.
Dal secondo matrimonio (1890) nasce l’adorata figlia Gaetana, la Tanicchia della poesia del Guastella; le melagrane, che lasciano stupito il Guastella, provengono o dalle sue tenute di Monterosso (Alia e Ciaviriddina) o di Giarratana (Gragliano e Ciappa). Il vicario, oggetto della profonda riverenza, è l’anziano zio Don Filippo dell’Agli, fratello del padre e “tutore” del mancato letterato. Il Guastella, ormai vecchio e malandato, si è rintanato nella sua Chiaramonte.
Il sapore dolceacre e il colore seppiato di questo piccolo mondo antico ci giunge, invece, intatto.
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