di Giuseppe Cultrera
Un poveraccio, di ritorno da una faticosa e magra giornata di lavoro, camminava per uno stradale. Un’elegante carrozza lo sorpassò e dal nùgolo di polvere saltò fuori un piccolo oggetto. Lo raccolse e s’avvide che era un portafogli pieno di soldi.

«Ferma, ferma» urlò all’indirizzo della carrozza.
Il cocchiere lo guardò storto, ma il contadino agitando il portafogli e rivolto al nobile personaggio che s’era affacciato dal portello: «Vostra eccellenza le è caduto questo!»
Il ricco signore lo prese con noncuranza, lo aprì per controllare che non mancasse nulla e tirati fuori due soldi glieli offrì.

«Fesso, perché l’hai fatto?!» gli disse, fissandolo con commiserazione «se lo perdevo, anche così pieno di soldi, era come se mi avessero scippato un pelo della barba. Se te lo tenevi, avresti cambiato vita. Adesso contentati di due soldi! ». Batté con energia la mano sullo sportello e si ritrasse, senza manco salutarlo.
Il cocchiere fece schioccare la frusta e i cavalli ripresero la corsa.
