di Giuseppe Cultrera
Nel 1943 infuriava la guerra ed era prossimo lo sbarco degli alleati. I bombardamenti specialmente sulla vallata dell’aeroporto erano continui e la sera c’era sempre il coprifuoco. La “salita” della Madonna, a Chiaramonte, che quell’anno cadeva il due di maggio, rischiava di essere cancellata. A memoria di popolo era la prima volta dal 1644 – quando ebbe inizio processione e novenario – che non si festeggiasse in modo tradizionale la Madonna di Gulfi.

Però popolo e commissione dei festeggiamenti trovarono un escamotage per non privarsi della presenza della Patrona a Chiaramonte e, seppur in modo dimesso, celebrare il tradizionale novenario.
Nottetempo, col tacito assenso delle autorità, la statua fu portata in città celata sotto il telone di un camion del genio militare.

“Così pochi giorni prima della domenica si sparse la notizia che la Madonna era alla Matrice” – mi raccontava Saro Bentivegna – devoto ed appassionato cultore della tradizione. “Fu un’emozione trovare la Madonna nascosta dietro l’altare maggiore. Per tutta la mattinata la folla andava a visitarla; i ragazzi delle scuole andavano a gruppi e poi ritornavano da soli. La Domenica mattina la Madonna si trovava sull’altare e si svolse un modesto Novenario. Al termine fu ribassata in attesa di essere riportata sempre in segreto, di notte, al Santuario.”
E così, anche nel difficile 1943, l’annuale appuntamento fu rispettato.

Si è invece interrotto l’anno scorso. Ed anche quest’anno.
Non s’interrompe, però, il legame d’affetto e devozione del popolo chiaramontano per la propria “Patrona principale e Regina”.

1 Comment
Nel 1943 gli uomini erano uomini. Ora sono conigli. La differenza sta tutto nella evoluzione genetica chiamiamola paura.
Ora sarebbe possibile fare la stessa cosa e organizzare un novenario in assoluta sicurezza. Nessuno dica che è impossibile.