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di Giovanni Calabrese e Sebastiano D’Angelo

Era il giugno del 2012. Turbato da ripetute divergenze d’opinione con i responsabili di un altro social locale, il compianto Giovanni La Terra creò d’istinto un nuovo gruppo, cui diede appunto il nome di ‘Piazza Duomo Chiaramonte Gulfi’.

A coadiuvarlo nell’amministrazione chiamò tre amici: Giuseppe Schembari e gli autori della presente nota. Peppino avrebbe lasciato Facebook tempo dopo e lo stesso Giovanni, purtroppo, sarebbe venuto a mancare nel dicembre 2017.

da sinistra: Giovanni La Terra, Giovanni Calabrese e Sebastiano D’Angelo

Da allora sono passati più di 8 anni che hanno visto una crescita costante del gruppo, per toccare, proprio sabato 7 novembre, l’importante traguardo dei 6.000 iscritti.

Nel tempo ‘Piazza Duomo’ sembra essere diventata vero e proprio fenomeno di costume nella nostra comunità. Strumento di confronto civile e democratico riconosciuto e apprezzato anche da tanti chiaramontani che vivono sparsi nel mondo. Rappresentando, altresì, il punto di riferimento per l’informazione e la cronaca cittadina.

Gli inizi non furono dei più facili. Sovente si registrarono episodi di intolleranza e, diciamo così, momenti troppo vivaci di scambi d’opinione, soprattutto in tema di politica locale e nazionale. Poche volte però il livello del dibattito ha rischiato davvero di degenerare. L’intervento dei moderatori, crediamo, è stato sempre puntuale e discreto, nel segno delle regole stabilite e orgogliosamente difese dal nostro Giovanni Laterra, con la ovvia collaborazione del buon senso di tutti.

Nel 2019, il cambio parziale della ‘mission’, sottoposto a preventivo referendum tra gli iscritti, ha cercato di limitare alla sfera della chiaramontanità gli interventi.

Quanti aneddoti e quanti ricordi si potrebbero raccontare in questi lunghi anni. Ricordiamo fra i tanti la satira pungente, ma mai offensiva dell’amico Vito Scollo, il Concorso fotografico Maria SS. Di Gulfi, e da ultimo, nel periodo di lockdown, il lancio dell’hastag #ricordichiaramontani che ha permesso a tutti di fare un tuffo nel passato della Chiaramonte che fu, con migliaia di visualizzazioni giornaliere.
Ed ancora gli angoli riservati alla poesia, alla promozione di eventi culturali, sportivi e di folklore religioso.

Oggi il gruppo è un libro che narra la memoria degli ultimi anni, in ogni suo aspetto comunitario.
Giovanni Laterra, sarebbe di certo il primo ad esserne compiaciuto e soddisfatto.
L’auspicio è di continuare sulla strada intrapresa, di consolidare il credito maturato e magari di accrescerlo nel confronto con le Pubbliche Istituzioni locali.
Ai prossimi traguardi!


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