di Giovanni Catania
‘È camminando che si fa il cammino’: così sosteneva Antonio Machado e non aveva tutti i torti. Crescendo un passo alla volta, come abbiamo visto, Radio Monti iblei era riuscita a raggiungere traguardi notevoli coprendo buona metà della Sicilia. Soprattutto aveva portato in ogni casa un po’ di allegria, serenità e spensieratezza. Bisognava essere giovani a quei tempi per capire come e quanto, in mancanza dei ‘social’, RMI riempiva le giornate di ognuno.
Cosa c’era di più bello della possibilità di chiedere il proprio brano preferito o di farlo ascoltare, con dedica personalizzata, ad una persona cara? L’effetto semplice e sorprendente di un pensiero in musica che arrivava, rinnovando ogni volta la propria magia, mentre si era in auto, a casa, oppure a lavoro. Regalava ai tantissimi ascoltatori una carezza alla propria anima.
Il successo si era consolidato e, via via, altre trasmissioni continuavano a nascere e altri speaker si aggiungevano.
Music for fan – programma condotto da Paolo Gulino.
Con la sua trasmissione rallegrava un target di pubblico variegato, ma soprattutto estimatore dello sport automobilistico. Passione che lo portò anche a diventare provetto pilota e partecipare alla ‘Coppa Monti Iblei’.

Di mattina Insieme – programma condotto da Vito Calabrese e Giovanni Nobile.
Fu il primo tentativo di contenitore mattutino condotto da due Dj esperti della RMI, seppure dallo stile molto diverso. A giorni alterni presentavano una riuscita trasmissione dal pubblico eterogeneo: casalinghe, lavoratori e automobilisti.
Di seguito la bellissima sigla del programma quando era condotto da Tony London.

All’inizio del 1979 si cominciavano ad avvertire epocali cambiamenti nella società e nell’innovazione tecnologica, con la nascita di nuovi mezzi di comunicazione di massa. Erano comparse le prime Tv private e le radio libere, per parare il colpo, cercavano di collaborare al fine di costituire di fatto dei grandi network e così coprire larga parte del territorio regionale e nazionale.
La stessa burocrazia contribuì ai cambiamenti provocando difficoltà economiche alle radio locali. Bisognava assumere (con busta paga) i disc jockey, regolarizzare gli studi da dove si trasmetteva e tutto ciò, ovviamente, non era alla portata di tutte le singole realtà. Ma non furono questi i motivi che determinarono le difficoltà di Radio Monti Iblei. Ascolti e raccolta pubblicitaria andavano benissimo permettendoci di coprire le spese e continuare sull’onda del nostro successo. Ma forse fu proprio quel successo (inteso come invidia della concorrenza) che ci penalizzò fortemente.

Il Furto
La mattina del 4 Agosto 1979 il Presidente Fornaro, arrivato per primo presso gli studi della radio, trovò una spiacevolissima sorpresa: porta aperta e serratura manomessa. Lo studio era stato svuotato. Non era rimasto che qualche disco rotto sul pavimento, pezzi di cavi tagliati e niente di più. Nella notte avevano rubato tutto! Quando anche tutti gli altri accorremmo in Radio trovammo un uomo avvilito e deluso. Nessuno di noi aveva voglia di proferire parola. Era la fine di un sogno. Avvertivamo l’esigenza di reagire in qualche modo, di riprendere subito le trasmissioni, ma come? Ci venne in mente di fare una colletta tra gli ascoltatori e così fu!
La colletta
La persona che più si adoperò ottenendo risultati fantastici fu il nostro Vincenzo Guastella, che così racconta quella esperienza: ‘Ricordo la grande delusione che provai insieme a tutti gli altri ragazzi quando arrivammo in studio. Francesco era affranto come tutti. Così decisi di darmi una mossa per raccogliere quei fondi necessari e poter ricomprare l’attrezzatura. Feci l’intero giro delle campagne di Chiaramonte, da solo, e raccolsi una grossa somma per l’epoca che consegnai a Ciccio Fornaro. Lui rimase senza parole e mi ringraziò emozionato con un caloroso abbraccio’.In effetti Vincenzo non lo dice, ma fu artefice di una vera e propria impresa dimostrando quanto i nostri ascoltatori si erano affezionati a RMI. Contribuì larga parte della popolazione chiaramontana e si raggiunse la considerevole cifra di 2 milioni di lire. Considerato che per aprire la radio qualche anno prima erano bastati 600 mila lire, potete immaginare lo stupore di tutti.

L’epilogo
Ciccio Fornaro investì tutta la somma raccolta, aggiunse qualcosa di suo, e Radio Monti Iblei ripartì. Dalla storica sede però ci trasferimmo in altro luogo più sicuro: proprio a metà della scalinata che porta alla chiesa di San Giovanni, in via Barbarano.

E da lì si ricominciò con altri programmi e nuovi Dj, qualcuno abbandonò qualcuno si aggiunse, ma le trasmissioni proseguirono. Rimanemmo in quella sede fino al 1981.
Facendo adesso un passo indietro, quando la burocrazia cominciò a renderci la vita difficile, si verificò pure che alcuni di noi andarono a studiare in sedi universitarie distanti dal nostro paesino, mentre altri partirono per il servizio di leva obbligatorio. La Radio ineluttabilmente aveva cominciato la sua parabola discendente.

Intanto il Presidente, per risparmiare sulle spese di affitto, trasferì tutta l’apparecchiatura nella sua residenza di via Ferriero e, nel 1982, nella nuova residenza di Piano dell’acqua. Ormai si trasmetteva soltanto musica tutto il giorno, quasi senza più programmi.
Un ultimo tentativo di rilancio fu fatto nel 1983 utilizzando le nuove modalità, ovvero entrando a far parte di un network insieme ad altre radio libere. In tal senso fu scelta Radio M1 di Modica, ma durò lo spazio di pochi mesi.
In tutte queste ultime vicende un altro valido giovane chiaramontano aveva collaborato intensamente con la Radio: Mario Molè.

Mario conduceva un programma di dediche e richieste: Good Dinner (dalle 12,30 alle 14,00) e di lì a poco ne divenne addirittura il nuovo proprietario dopo l’acquisto delle attrezzature e delle frequenze. Si aprì così un nuovo capitolo della storia che durò quasi un decennio fino al 1992, anno della definitiva chiusura. Ma questa è tutta un’altra storia.
Per Francesco Fornaro e i suoi ‘ragazzi’, come ancora oggi ci chiama, era finita un’epoca. Era stato tutto così bello, intenso ed importante, per noi giovani come per tutto il nostro territorio. A tal proposito la rivista mensile della Provincia Ragionale di Ragusa, pochi anni fa, ha voluto ricordare quella fantastica avventura. E lo stesso Giuseppe D’avola, poeta dialettale, ha voluto ricordare RMI in una sua pubblicazione dal titolo ‘Cusirità’.

In una recente intervista, il noto giornalista Gigi Marzullo, fece una bellissima domanda a Rosario Fiorello. Anche a me piace chiudere con quella stessa domanda e la rivolgo a tutti voi che avete seguito con interesse e passione quest’epopea di Radio Monti Iblei:
‘sono più le cose belle che finiscono? O le cose sono più belle perché finiscono?’
Fatecelo sapere, ciao! (Link alla puntata precedente. Cliccare qui!)
6 Comments
Caro Giovanni
Queste puntate ci hanno fatto rivivere la nostra giovinezza. Quei giovani, bellissimi, sono l’essenza di un periodo fatto di storie, amori, innammoramenti, studi, sogni. È chiaro che la storia siamo anche noi con le nostre piccole storie. Radio Monti Iblei come tutte le cose belle, ha avuto un inizio e una fine, ma ha lasciato sicuramente una sua traccia nel tempo che bisogna tutelare. Grazie Giovanni
Complimenti per averci fatto rivivere momenti della nostra gioventù, fatta di cose semplici ma anche di tanta voglia di socialità intesa come rapporto umano reale e non virtuale. Cosa ne sanno, oggi, i giovani di cosa si provava a fare una dedica via radio ad una persona? Cosa ne sanno di quanto tempo si stava incollati al radioregistratore, in attesa che facessero ascoltare in radio il tuo brano preferito per registrarlo sulla cassetta? Cosa ne sanno delle piccole bugie che dovevi dire ai genitori per giustificare una tua assenza da casa per poter andare a registrare uno spot pubblicitario per Radio Monti Iblei? Che emozioni!
Caro Giovanni
Con la tua rubrica sulla Radio Monti Iblei e le immagini di questi ragazzi e ragazze, bellissimi, ci hai trasportato indietro in un tempo in cui noi, con le nostre piccole storie di studi, amori, innamoramenti, sogni, siamo diventati un tassello nel grande mosaico della storia locale. Radio Monti Iblei, diventa uno dei simboli della nostra giovinezza, di cambiamento, di crescita e di energia giovanile. Come tutte le cose ha avuto un inizio e una fine. Merita sicuramente di essere tutelata, ricordata e posta in uno spazio della memoria collettiva. Grazie Giovanni
Grazie Concetta, è proprio come dici tu! Mi è di aiuto il tuo commento per ringraziare tutti coloro che mi hanno collaborato per le loro foto e i loro ricordi ( non cito nomi per non dimenticare qualcuno), tutti nel mio cuore. Grazie anche alla fattiva, concreta e professionale redazione di oltreimuri. Sarebbe piaciuto tanto anche al mio amico Giovanni Bertucci che, della storia, ne ha sempre fatto un prezioso regalo agli altri. Grazie ai miei lettori e a tutta la gente che mi ha seguito
Giovanni, hai fatto un lavoro straordinario. rileggendo le varie puntate emergono ricordi sopiti e una grande nostalgia per quel tempo che fu per noi bellissimo. Questo finale lascia non poche emozioni.
RMI fu il leitmotiv delle nostre vite fatto di autobus (Schembari) da prendere alle 7:30, nebbia mattutina (e anche serale 😊), amici che già lavoravano e avevano comprato una 500 con cui si andava a mangiare una pizza (alla Pineta) o al mare d’estate….
‘sono più le cose belle che finiscono? O le cose sono più belle perché finiscono?’
mi piace rispondere: le cose belle non finiscono mai.
Grazie Giovanni.
Grazie Giovanni, anche tu citi momenti della nostra vita che non dimenticheremo mai, Nella mente si mischiano così l’odore naftante dell’autobus e quelli della “capricciosa” alla Pineta che costava sempre qualche lira in più di ciò che avevamo in tasca!!
Cinzia, intanto grazie per la collaborazione e poi…com’è vero quello che dici. Un registratore ce l’ho ancora in casa e le cassete fanno ancora rumore, in sottofondo, della vita che girava intorno!!
Grazie a tutti, ribadisco…