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Dopo la narrazione dell’epopea della storica cronoscalata ‘Coppa Monti Iblei’ (che rimane comunque un progetto aperto a nuovi contributi), con la presente nota inizia un nuovo racconto: l’interessante storia della nostra ‘Radio Monti Iblei’, tra le prime radio libere siciliane degli anni ’70, e che sarà strutturata in circa 4/5 appuntamenti settimanali a cura di Giovanni Catania, in prima linea dalla nascita del progetto fino ai primi anni ’80. Buona lettura!

di Giovanni Catania

Un arco nel cielo, un bagliore nel grigio. Nasce così l’arcobaleno: per colorare un attimo di vita a tutti.
In modo pressoché simile alla nascita improvvisa di un arcobaleno, nell’asfittico clima culturale italiano confuso tra bagliori terroristici e un assopito appetito politico, nell’arco di pochi mesi dell’anno 1975, emittenti radiofoniche private nascono in tutte le aree del paese: dal sud al nord, in grandi città come nelle piccole realtà di provincia.

Fino a quell’epoca, in tema televisivo e radiofonico la Rai, e Roma in particolare, avevano a lungo detenuto un primato pressoché assoluto lasciando qualche produzione a Milano, Torino, Napoli e, per la sola radio, a Firenze. Come si spiega allora la nascita di tante nuove emittenti al di fuori del monopolio RAI (e quindi ancora illegali) in così tante realtà che potevano apparire minori e isolate? E’ stata indubbiamente una reazione alla mancanza di spazi d’informazione locali e un’audace rivoluzione nella vita culturale dei centri più piccoli.

Le emittenti private nascono quasi sempre da iniziative locali e personali. Molte le persone che si attivarono per la creazione delle radio libere. Quasi una necessità per una comunità giovanile con un livello d’istruzione mediamente più alto rispetto alla generazione precedente. In quel brevissimo arco di tempo (fine 1975, inizio del 1976), il panorama radiofonico italiano cambia in modo radicale e creativo, aprendo, di fatto, spazi inattesi a iniziative spontanee e d’imprenditorialità diffusa.

Per più di un anno le radio libere trasmisero in modo illegale. Infatti la data in cui furono ufficialmente riconosciute è il 28 luglio 1976. E’ in quel giorno che una sentenza della Corte di Cassazione sancì la legittimità delle trasmissioni private, purché in ambito locale. Fino ad allora, quindi, tutte quelle radio sparse nel Paese e quei disc jockey improvvisati ma pieni di idee e belle speranze, erano stati né più né meno dei fuorilegge. Ovviamente, quasi nessuno aveva aspettato la benedizione della Cassazione.

Anche in Sicilia arrivano ‘le onde libere’ e, diversamente dalla storia che vede l’isola sempre accodata o assoggettata a qualcun altro, questa volta è tra le protagoniste indiscusse. Un approccio superficiale alla storia ne farebbe risalire la nascita alla Lombardia e, subito dopo, all’Emilia, ma non è così! È la città di Parma con la radio fondata da Mauro Coruzzi, in arte ‘Platinette’, che detiene il primato di prima radio libera italiana. Subito a ruota, a Correggio – il borgo natìo di Luciano Ligabue – nasceva ‘Radio Raptus’ che in seguito, nel film del cantautore, divenne ‘Radio Freccia’. A seguire la Sicilia con la nascita di ‘Radio Palermo Centrale’ e ‘Radio Catania CTA FM Stereo’. In realtà tutte arrivano dopo una radio ormai dimenticata, poco conosciuta e di storia brevissima alla quale bisognerebbe assegnare il titolo di ‘portabandiera’.

Mauro Coruzzi, in arte ‘Platinette’, fondatore a Parma della prima radio libera italiana

Il 25 marzo 1970, infatti, esordiva alle 17.30 la ‘Radio dei Poveri Cristi’. Si trattava di una assoluta novità. Trasmetteva in FM sui 98.5 MHz da Partinico e fu voluta dal sociologo Danilo Dolci insieme ad alcuni amici e collaboratori. Nasceva per denunciare la mancata ricostruzione del Belice e dare voce a chi veniva ignorato dagli organi di informazione italiani. Ma l’iniziativa fu subito troncata. Il giorno seguente le apparecchiature vennero sequestrate dalle Forze dell’Ordine, con denuncia dei responsabili. Sic! Seguirono poi tutte le altre meravigliose iniziative e le storiche radio siciliane. Tra le più famose: ‘Radio Palermo Centrale’, che nacque in un appartamento di Viale Lazio, ‘Radio Cerda’, ‘Radio Conca D’oro’, ‘Radio Cosmo’. Per la zona di Catania: ‘Radio Catania CTA FM stereo’ e insieme, quasi in contemporanea, ‘Radio Catania International’ e ‘Radio Catania Express’. Buon successo ebbero anche alcune radio di Agrigento, di Caltagirone e ‘Radio Gela’ che arrivò nel 1976. Approdava leggermente in ritardo, ma con tutte le attenuanti del caso, ‘Radio AUT’ fondata da Peppino Impastato a Terrasini nel 1977. Di quest’ultima si potrebbe parlare tanto e in un altro capitolo… come merita!

Peppino Impastato, fondatore di Radio Aut a Terrasini (PA)

Come per l’arcobaleno del nostro incipit, mentre una fiacca giornata uggiosa nascondeva l’impalpabile effervescenza della gioventù chiaramontana, improvvisamente, come a liberarsi da un uncino ancestrale, via etere tra nubi e gocce di pioggia, sui 93 MHz, il 28 novembre 1976, partirono voce, musica e idee di RMI, ovvero ‘Radio Monti Iblei’Anche a Chiaramonte, dunque, nasce una radio libera. Ma c’è di più!

Francesco ‘Ciccio’ Fornaro tra i fondatori della ‘Radio Monti Iblei’ a Chiaramonte

‘Radio Monti Iblei’ arriva esattamente un anno dopo la nascita della prima vera radio libera in provincia: ‘RCK 55’ (acronimo di ‘Radio Chiaramonte kanale 55’) che nasce nel 1975, in una piccola casa in affitto nella piazzetta San Salvatore, per l’incosciente iniziativa di un gruppo di amici assetati di musica, cultura e libertà. Nasce per relazionarsi con il proprio territorio, con le ragazze e i ragazzi, nasce in contrapposizione alle radio nazionali e monopoliste controllate dalla politica e dal perbenismo di facciata. Nasce davvero libera e liberatoria, come avrebbe detto più tardi Eugenio Finardi, perché ‘se una radio è libera, ma libera veramente, piace ancor di più perché libera la mente!’.

La prima sede in Piazza San Salvatore

Vedremo nelle puntate successive, che scandiranno le fasi e le vicende di ‘Radio Monti Iblei’, chi sono state le persone che l’hanno creata e animata, i nomi e le vicende che le hanno permesso di diventare, da piccola realtà di paesino siciliano, una emittente regionale con un bacino di ascolto molto ampio che dal ragusano si estendeva fino alle province di Catania, Caltanissetta e Enna. Sbirceremo nel ‘diario di bordo’ dell’emittente, e scopriremo chi erano gli ascoltatori, che tipo di programmazione andava in onda e come si prendevano le decisioni.

(Per dare una prima idea del bacino di ascolto che ha avuto RMI, qui sotto un piccolo file audio nel quale molti delle persone citate, dopo oltre 40 anni, potranno riconoscersi. La voce in studio è quella di Giuseppe Arabito, in arte ‘Tony White’)

Adesso lo spazio a mia disposizione è terminato perciò a voi la sigla e i saluti. Non siate impazienti, il resto nelle prossime puntate! (Link alla seconda puntata. Cliccare qui!)

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9 Comments

  1. Bella iniziativa, e bello rivivere l’eccellenze de nostro Chiaramonte

    • Giuseppe Vona Reply

      Bei tempi, fine 70 avevo Ed animavo tutti i pomeriggi, un programma a # radioComiso1# ..,.poi a piano dell’acqua. Ciao

  2. Giovanni S. Iurato Reply

    bella presentazione del periodo che i giovani di allora vivemmo intensamente cambiamenti e senso di libertà. attendo con ansia i prossimi capitoli… così per nostalgia. dovrei avere anche del materile fotografico del periodo. se utile posso condividerlo.

    come non ricordare quei tempi. ero conduttore di 2 programmi: uno invernale (“gente distratta”) e uno estivo serale (boomerang).😅
    a dare soddisfazioni fu cmq il primo. musica colta e Jazz dalle 18:00 alle 20:00 tre volte la settimana. audience diffusa e interessata con scambi telefonici e appassionati conoscitori dei vari stili…. che tempi. 93,500 MHz..

    grazie Giovanni per fare rivivere un momento importante della nostra comunità.

    • Buonasera Giovanni. Grazie per la tua testimonianza e disponibilità a condividere l’eventuale materiale fotografico in tuo possesso. In effetti ne abbiamo bisogno!!
      (Peppino Schembari)

  3. Giovanni Catania Reply

    Grazie Giovanni, certo che il materiale interessa…manda il tuo n di tel tramite amici comuni

  4. Giovanni Catania Reply

    Grazie a tutti. Un saluto particolare a Giuseppe Vona che ci segue dall’estero !!! Un abbraccio all’artista che so!!

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