di Giovanni Catania
Radio Monti Iblei, come abbiamo visto, si era ricavata un considerevole spazio nell’etere dell’isola, riscuotendo un successo insperato. I programmi radio trattati nella precedente puntata sono stati senza dubbio quelli trainanti nei palinsesti. Tuttavia le giornate di programmazione quotidiana bisognava riempirle, così la squadra venne ampliata grazie all’arrivo di altri ragazzi e ragazze (poche in verità) che dimostrarono subito grande entusiasmo.
Di seguito propongo una carrellata di altre trasmissioni creative, nate sull’onda del successo di RMI in un’era particolarmente feconda.

Shopping – programma condotto da Salvatore Interlandi.
Bravissimo Dj, Salvatore conduceva alcuni programmi di musica italiana popolare in fasce orarie diverse. Elegante, con voce suadente e garbata priva di inflessioni dialettali, riuscì in poco tempo a diventare una grande risorsa per l’emittente. Peraltro fu proprio lui a gestire uno dei giorni più importanti vissuti in radio e cioè il 24 agosto 1977: data del matrimonio del presidente Ciccio Fornaro, che fu anche l’occasione per avere un’idea della quantità di ascoltatori della RMI.

Le dediche e i saluti per gli sposi Francesco e Nella cominciarono dal primo programma del mattino e proseguirono fino a tarda notte, quantificabili in oltre duemila messaggi! Tutti i conduttori si alternarono per pochi minuti ai microfoni per salutare gli sposi con le proprie sigle e voci, prima di recarsi alla cena-evento di oltre 400 invitati presso la sala trattenimenti ‘Villa Orchidea’ (da poco inaugurata).
La trasmissione più seguita quel giorno fu, appunto, quella di Salvatore Interlandi che sarebbe dovuta durare un’ora e invece durò quasi tre. Siamo riusciti, grazie ad un lavoro certosino della redazione del Blog, a recuperare alcuni frammenti che vogliamo regalarvi.
Gente distratta – programma condotto da Giovanni Iurato
Fu uno dei giovani più interessanti in quella fase. Arrivò a condurre due trasmissioni simili ma in stagioni diverse. L’invernale ‘Gente Distratta’, dalle 18.00 alle 20.00, con musica più colta e jazz più impegnativo e l’estivo ‘Boomerang con un’impostazione più sbarazzina: musica cubana, sudamericana e jazz leggero. Andavano in onda tre volte la settimana, stessa fascia oraria, con un’audience eterogenea e scambi di opinioni musicali con gli ascoltatori.

Giovanni così ricorda la sua esperienza: “il mio ingresso in RMI avvenne in punta di piedi nel periodo in cui la Radio era già una solida realtà e noi esordienti consideravamo i suoi Dj addirittura dei ‘mostri sacri’. Ricordo il giorno quando il sottoscritto, Pino Brullo e Gianni Distefano fummo convocati per un provino. Avvenne alla presenza di Antonio Nicosia, Ciccio Fornaro e, se non ricordo male, Saro Cavallo. Andò bene e fu Antonio stesso a suggerirmi la tipologia di programma da condurre. Accettai senza esitare anche se avrei preferito qualcosa di meno impegnativo. Non mi sembrava facile diventare popolare trasmettendo John Coltrane, Duke Ellington o Dizzy Gillespie. Dovetti comunque ricredermi perché il programma ebbe un discreto successo tra gli appassionati. Pochi i mezzi a nostra disposizione: un microfono, un mixer a sei canali, due piatti e una piastra. Non potrò mai dimenticare un simpatico aneddoto che fa capire quanta passione e professionalità riuscivano a metterci i nostri Dj. Una mattina ascoltando RMI da casa, trasmetteva Vito Calabrese (Tony London), all’improvviso udii chiaramente un effetto ‘eco’. Pensai subito all’acquisto di un nuovo mixer e per la curiosità di vederlo subito mi precipitai in radio. Invece no, ahimè, era stato solo un effetto dovuto alla modulazione della voce del Dj, allontanando il microfono e aprendo il canale del piatto in modo sorprendente. Cose da esperti professionisti!”
La sigla del programma era ‘Mirage’ di Jean Luc Ponty.

Rock Musik – programma condotto da Vito Perremuto
Insieme a Salvatore D’Avola, è stato il pioniere dell’hard-rock in provincia. Vito trasmetteva in solitario un tipo di musica piuttosto di nicchia per l’epoca. Non erano in molti, infatti, ad ascoltare gli Status Quo, i Led Zeppelin, i Deep Purple, gli Iron Maiden, i Doors, e tanti altri. Studiava alla Facoltà di Medicina di Catania, città da sempre patria della musica in Sicilia e ciò gli permetteva di avvantaggiarsi nella conoscenza della ‘New Wave’ musicale britannica e americana. Aveva anche altre trasmissioni in fasce orarie diverse insieme a Peppino Nicastro.

Erre – programma condotto da Giuseppe Nicastro
Anche l’ex sindaco della città si cimentò, con discreto successo, nei panni di Dj dai microfoni di RMI. La sua carriera ebbe inizio sin dai tempi della RCK55 di cui abbiamo parlato nella prima puntata. Conduceva una trasmissione di musica italiana con dediche, dalle 14.00 alle 15.00. Poi la sera altra avventura insieme a Vito Perremuto con telefonate in diretta (primi esperimenti). Infine anche una trasmissione domenicale di musica varia verso l’ora del pranzo. Era un orario rifiutato da tutti per evitare litigi in famiglia, ma a casa Nicastro fortunatamente si pranzava tardi!

Peppino fu il primo maratoneta in radio. In un’indimenticabile pasquetta dell’epoca rimase in onda dalle 9 del mattino fino alle 19 della sera, anticipando di fatto le maratone televisive che qualche anno dopo avrebbe fatto Enrico Mentana! Peraltro diede la possibilità a tutti noi di fare la classica scampagnata con gli amici. Consuetudine che a lui, invece, importava poco o nulla. Probabilmente in quelle occasioni (ne fece più di una pasquetta) si specializzò in quell’arte oratoria che gli sarebbe tornata utile da stimato avvocato negli anni successivi.

L’idea del personaggio ‘Prof. Prelibatis‘ nacque ai tempi di ‘Alto Gradimento’ su Radio Rai, programma condotto da Renzo Arbore, Gianni Boncompagni e Mario Marenco negli anni ’70. In quella storica trasmissione spopolava un personaggio, inventato e interpretato da Giorgio Bracardi: ‘Scarpantibus’, ovvero un presunto uccello raro preistorico (scoperto nel deserto del Nicaragua), somigliante ad uno struzzo, che affascinava gli ascoltatori con versi incomprensibili e disarticolati. Radio Monti Iblei, che non si faceva mancare nulla, inventò così il ‘Prof. Prelibatis’, che a modo suo e in modo ironico e forse poco comprensibile, dettava ricette siciliane farlocche alle casalinghe che di certo si saranno divertite tantissimo, salvo che non le abbiano davvero messe in pratica. Chi era il ‘Prof Prelibatis’? Lasciamo per ora un alone di mistero..

‘Cosa Antichi’ Program – programma condotto da Giovanni Catania e Rosario (Saro) Gravina.
Un programma di tradizioni siciliane e detti popolari con indovinelli (miniminagghi) a cui gli ascoltatori cercavano di dare una corretta interpretazione in diretta telefonica. Andava in onda di sera e lo conducevano due cavalli di razza sul tema che avevano scelto, come sigla di apertura, ‘Chitarra Romana’ di Claudio Villa. Grazie all’aria un po’ sbarazzina, il gradevole savoir faire dei conduttori e la voluta leggerezza, il programma ebbe anche un’interessante valenza culturale che permise di capire meglio l’evoluzione dei costumi e degli stili di vita nella nostra isola. Fu uno dei primi programmi a premi: chi dava le risposte esatte per gli indovinelli riceveva in premio un disco 45 giri del valore di ben 1600 lire. Cose da preistoria!

Musik Market – programma condotto da Vincenzo Guastella
Anche lui fu tra i fondatori della RMI e si rese protagonista anche di una vicenda eccezionale che racconteremo nell’ultima puntata. Vincenzo così racconta la sua esperienza: “ricordo con piacere i tempi della RMI. Conducevo due appuntamenti giornalieri, dal lunedì al sabato. ‘Musik Markert’, che andava in onda dalle 12,30 alle alle 13,30, seguitissimo e interamente impostato sulle richieste degli ascoltatori, e ‘Io, Tu, Noi, Tutti’: trasmissione basata anch’essa sulle richieste degli ascoltatori, che però dovevano formularle tramite lettera. Ricordo che ne arrivavano talmente tante che faticavamo a poterle evadere tutte. Mentre al telefono, che squillava in continuazione, avevamo destinato un apposito collaboratore”. La sigla del programma delle 12.30 era la splendida ‘Aggiungi un posto a tavola’ di Johnny Dorelli.

La raccolta pubblicitaria intanto andava bene e permetteva una tranquilla gestione economica della Radio. Merito del nostro contabile e direttore marketing, Paolo Stracquadaini, con l’ausilio del Presidente. La pubblicità in radio veniva confezionata in un’accattivante colonna sonora scelta ad hoc per le aziende e le attività commerciali interessate e con le voci che i nostri clienti preferivano. Spesso per le voci maschili la scelta ricadeva su Vito Calabrese, Antonio Nicosia o Rosario Cavallo. Le voci femminili, invece, furono principalmente due: Cinzia Lo Tauro e Maria Concetta Buonfine, scelte per la spiccata personalità, la perfezione della dizione e la riconosciuta eleganza. Due belle signore, oggi, alle quali la Radio deve tanto.

Cinzia è stata anche un’autentica attivista per tutte le iniziative giovanili della città. La sua voce risultò subito molto richiesta e gradita per la leggera inflessione esotica che colpiva il pubblico (era di origine catanese). Fatto che la rendeva immediatamente riconoscibile e apprezzata. Il padre, il compianto dott. Sebastiano Lo Tauro, di Militello in Val di Catania, era stimato medico di base e fu attivo professionalmente a Chiaramonte per una lunghissima stagione, ricoprendo pure la carica di Sindaco (DC) negli anni ’70.
L’altra voce femminile fu quella di Maria Concetta Buonfine, che si avvicinò alla radio grazie allo zio Salvatore Interlandi e in breve conquistò tutti per la sua carica di simpatia e la personalità prorompente. Furono molti i titolari di attività commerciali e ristoranti che richiesero la sua voce per i loro spot.

Però l’unica donna ad aver avuto una vera e propria trasmissione, almeno in quel periodo, fu Silvana Salamone, sorella di Gaetano (Dj di cui abbiamo parlato nella scorsa puntata), seppur per una breve stagione. Conduceva un programma di musica varia due pomeriggi la settimana collaborata dall’amica Giovanna Ventura.

Una menzione speciale, a mo’ di ringraziamento, la voglio rivolgere anche alle altre donne che hanno collaborato con la nostra Radio senza mai, come tutti noi, chiedere nulla in cambio, ma esclusivamente per il piacere di partecipare ad una novità rivoluzionaria per i tempi. Parlo di Maria Di Vita che collaborò il padre (il prof. Salvatore Di Vita – vedi puntata precedente) bravissima a fornire il supporto documentale. Un apprezzabile contributo lo diede anche Rita Lusi per la disponibilità, l’allegra spensieratezza e, perché no, anche per i suoi ottimi caffè.

Il nostro blog spero possa dare a tutte (e a tutti) l’impagabile opportunità di oltrepassare ‘il livellante fiume del tempo’ come direbbe l’amato maestro, Francesco Guccini.
La bellissima esperienza delle radio libere, tuttavia, cominciava ad essere minacciata dall’arrivo dei facoltosi imprenditori nel nord e dall’escamotage utilizzato per trasmettere su tutto il territorio nazionale (aggirando la legge). Per di più era iniziata la rivoluzionaria stagione delle televisioni libere.
Alla Radio Monti iblei capitò in quella fase anche uno spiacevole episodio che contribuì a far scemare l’entusiasmo del nostro Presidente. Ve lo racconterò nell’ultima puntata, ma sappiate che la nostra storia riserverà ancora altri colpi di scena… Ciao a tutti e alla prossima! (Link alla puntata precedente. Cliccate qui!) (Link alla puntata successiva. Cliccate qui!)
3 Comments
Sicuramente mi ripeto. Il resoconto tracciato di questa gran bella esperienza è preciso e circostanziato. Un bel narrare, degno di un reportage giornalistico di alto livello. Ho rivissuto, anche se non mi hanno mai lasciato, i tanti momenti esaltanti di quella lontana esperienza che mi è servita tanto nel prosieguo della mia attività, anche giornalistica. Abbiamo dato il meglio della nostra gioventù e spero che quanto narrato possa essere da sprono ai tanti giovani che sono consumanti dall’inedia. Lo spero tanto. Ma ci credo poco. Congratulazione Giovanni, per questo gran bel lavoro.
condivido in pieno Antonio Nicosia. Report di alto livello e grande lavoro di Giovanni cui tutti, non solo gli ex ragazzi di RMI, dovremmo un grazie infinito. fu una esperienza formativa esaltante e credo che un po tutti abbiamo ottenuto benefici nel nostro prosieguo umano e professionale. e poi … diciamocelo francamente: eravamo giovani. giovani veramente!
Grazie per i commenti saggi e puntuali. Abbiamo vissuto una esperienza che ci ha suggerito una valida interpretazione della vita, come sostiene esattamente Antonio.
Giovanni ha dato un prezioso contributo e qui lo ringrazio.
Tutti noi abbiamo vissuto un’epoca speciale che va restituita alle nuove generazioni attraverso le nuove tecnologie come questo prezioso Blog.