di Redazione
Buongiorno mi presento, sono un volume. Oggi è la Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore. Decisione presa dalla 28esima sessione della Conferenza dell’Unesco riunita a Parigi, con una risoluzione approvata il 15 novembre 1995.
Il mio papà è stato La Bibbia di Gutenberg o «Bibbia a quarantadue linee» (B42), primo libro stampato in Europa con la tecnica dei caratteri mobili. Da lì un susseguirsi di varianti e discepoli. Io sono uno di questi.

Posso essere multiforme: un tomo da biblioteca, un testo universitario, un saggio di approfondimento, un’opera da collezionare, un romanzo (giallo, noir, fantascienza), un manuale per montare i mobili, uno studio pre o post laurea, un opuscolo da sfogliare senza pensieri, un pamphlet satirico o polemista.

Insomma, sono il trasformista della cultura. Mi potete trovare sotto svariate forme, ma sarò sempre al vostro fianco. Ora anche con un aspetto tecnologico aggiornato: audiolibri, in Braille, podcast e altre nuove stramberie che servono almeno a divulgare la passione per la lettura. Perché il punto è proprio questo. In qualsiasi forma, dimensione e lingua, l’importante è che si legga e ci si apra la testa.

Comunque voglio dirvi che non sempre tutto è come appare. Spesso mi trovo in compagnia dei miei cloni a marcire e dormire in qualche libreria per mesi. Poi, mestamente vengo ritirato e finisco la mia breve vita al macero.

Se non trovo un appassionato lettore, mi sento depresso. Sono invece allegro e felice quando sono in una casa, al caldo e in una libreria vicino ai miei cugini di altre nazioni o di altri generi. Non sto poi “nei fogli” quando vengo coccolato la sera in compagnia di mamma e papà che mi offrono ai sogni dei loro figli.
Ecco quello è il momento più bello.

Grazie per avermi offerto questa opportunità. Oggi è il mio giorno di riconoscimento mondiale e lo voglio dedicare ai miei fratelli. Più libri, più cultura. Comprateci in qualsiasi luogo: libreria, edicola, online e stasera regalatemi a chi volete bene. Ne sarà felice.

1 Comment
Bello l’articolo e il profumo che emana. Profumo di carta, inchiostro e magia che inspiegabilmente a nessuno è venuto in mente di imbottigliare!
Brava Redazione!