di L’Alieno
Quale potrebbe essere una definizione appropriata del concetto di verità ai nostri giorni?
La realtà più o meno immaginaria che maggiormente si accorda alle nostre personali preferenze?
Già, perché il legame tra verità e fatti sembra ormai definitivamente scisso, con la conseguenza che chiunque può permettersi di dire o scrivere qualsiasi corbelleria senza pudore.
A questa definizione si può arrivare anche ascoltando il prof. Orsini, esperto di “realtà alternative” della guerra russo-ucraina. Personaggio ammaliante per molti “pacifisti” quando cerca di spacciare le sue previsioni per verità assolute. Così capita che più pronostica vittorie sicure e sfondamenti dell’esercito russo (“Putin ha già vinto!”), più gli ucraini resistono (con le armi occidentali), contrattaccano e sembra addirittura annunciarsi il ridimensionamento delle stesse ambizioni iniziali di Putin. La realtà sembra dare torto al professore? Tanto peggio per questa.
Nel suo ultimo show di giovedì, a “Piazza Pulita”, si è spinto addirittura a sostenere che “l’Italia deve rompere con l’Unione Europea”, “deve ammettere i propri errori” e “dichiararsi disponibile a riconoscere i territori strappati da Putin all’Ucraina”. Nemmeno lo stesso Putin potrebbe spararla più grossa. E non è un caso che sia stato lodato apertamente dall’Agenzia di stampa ufficiale russa Itar-Tass.

Colpisce come molti possano associare il “pacifismo” delle analisi errate di Orsini a quello del Papa che tuona contro la guerra. Ma il Papa cosa potrebbe mai dire nel suo ruolo di capo della cristianità? Dovrebbe forse parlare come Luttwak? È il ruolo a definire il linguaggio. Il Papa non fa altro che parlare da Papa, mentre è ovvio che chi governa una nazione ha altre responsabilità e linguaggio.

Risulta pertanto ridicola l’accusa al Presidente Zelensky di essere quasi scandaloso nel chiedere un maggiore coinvolgimento militare dell’occidente nella difesa del suo paese. Vi sembra strano che Zelensky parli da leader di un paese bombardato h24? Pretendereste che parlasse come un qualsiasi Orsini in uno studio TV o un serafico leader europeo, comodamente seduto nel suo ufficio, senza l’assillo delle bombe che gli piovono in testa? E secondo voi cosa mai potrebbe dire lo stesso Orsini se fosse lui il Presidente dell’Ucraina? “Arrendiamoci tutti e diamo al tiranno ciò che desidera. Sennò si incazza di più?” Suvvia, siamo seri.

3 Comments
Cosa vuol dire “suvvia siamo seri”? vuol dire che dobbiamo continuare a sostenere la guerra inviando armi (ovviamente all’Ucraina e non alla bestia Putin) fino a che non si trasforma in guerra mondiale ?
Caro Signore, lei, a mio parere, sta suonando l’orchestrina, e il Titanic affonda!
Sei lei è serio, allora io voglio essere un giullare.
saluti
Siamo di fronte ad un problema di comprensione del testo, Andrea. Il “Suvvia, siamo seri” è riferito soltanto al prof. Orsini se fosse nel ruolo di Presidente ucraino al posto di Zelensky. Perché, sostiene L’Alieno, “è il ruolo a definire il linguaggio” e sarebbe quasi ridicolo pensare che un capo di stato di una nazione aggredita possa parlare e ragionare come Orsini. Ovvero arrendendosi alle pretese dell’aggressore e dandogli tutto quello che vuole (i territori usurpati con la forza, un qualsiasi Lukashenko da mettere al suo posto e la condanna dell’Ucraina a diventare un’autocrazia filo-russa contro lo stesso volere popolare). Orsini chiama questa resa con il termine improprio di “pace”.
Finiti i tempi dei ragionamenti sulle cause e gli effetti. Ci si appiattisce sempre di più sul contingente. Che tristezza. Altro che morte della verità… Morte della Storia.. e dei blog seri…