di L’Alieno
Cos’è che distingue un politico da un’altro? il colore? Certo. Il suo stile? Anche. L’intelligenza? Pure. Ma c’è di più in quella che oggi è una qualità estremamente rara: il saper interpretare il futuro.
Il lungimirante Draghi ne ha dato un saggio nel suo discorso alle camere, ma già nel 2012 il suo ‘whatever it takes’, in piena tempesta sui mercati finanziari, salvò il futuro dell’euro, dell’Unione Europea e del nostro stesso paese.
Più localmente invece mi viene da (ri)pensare a Cirino Paradiso che era anni avanti rispetto ai tutti i suoi avversari quanto a visione del domani. Pensava differente, lui, per usare uno slogan tanto caro alla Apple. E con le sue innovazioni seppe proiettare nel futuro Chiaramonte, laboratorio di idee d’avanguardia in provincia (e non soltanto), nella prima metà degli anni ’80.
La differenza la fa soprattutto la cultura, ne dobbiamo essere consapevoli, che è concetto assai più ampio dell’avere delle semplici competenze. Il bravo ragioniere (non me ne vogliano i ragionieri) non basta più per gestire la complessità di una città, di una regione o di una nazione, che non è soltanto il tentativo di preservare più o meno l’esistente cercando di far quadrare i conti.
Bisogna battere la crisi epocale che viviamo, arrestare il declino, capire e sfruttare al meglio le opportunità che abbiamo riprogettando il nostro futuro in Europa: che non è esattamente un investimento a breve termine alla portata di personaggi improvvisati.
Non fu un caso che il sindaco Paradiso fosse anche un uomo di cultura, come tutti coloro che hanno lasciato un segno autentico nella storia del nostro paese e delle nostre città.
Per vincere le sfide c’è bisogno di umiltà e dei primi della classe (Mario Draghi docet). Non di ‘tuttologia’ un tanto al chilo ad uso e consumo dei social. Non di mediocrità. E non basta nemmeno il singolo campione, ci vuole anche una squadra di qualità e coesa che sappia remare in sincronia verso obiettivi comuni.
Siamo tutti avvisati.