di L’Alieno
Sindaci rinviati a giudizio per i motivi più vari. Stressati da una burocrazia mostruosamente irragionevole. Gravati da responsabilità sproporzionate rispetto alle misere indennità incassate. E per finire, anche insultati quotidianamente sui social se non addirittura minacciati.
Prendiamo ad esempio l’assurdità del caso del Sindaco di Treviglio rinviato a giudizio per “omicidio stradale”, perché un guardrail non era a norma. Può essere accettabile una normativa che espone i primi cittadini a qualsiasi tipo di responsabilità? Ecco che non sembra cosa strana la difficoltà di trovare possibili candidati a Sindaco nei comuni italiani. Almeno così scriveva “La Repubblica” dell’11 giugno.
Un “mestiere” che quanto a fascino sembra in caduta libera negli ultimi anni, secondo l’autrice del pezzo, che concludeva paventando il rischio di una corsa alla fascia tricolore non più tra persone competenti, ma tra gli “scappati di casa” o tra “chi ha più sprezzo del pericolo“.
Ma poiché l’Italia è un paese senza mezze misure, se nella stragrande maggioranza delle città manca la materia prima candidabile, in altre realtà c’è n’è in abbondanza tra, appunto, soggetti più o meno “scappati di casa” (nel peggiore dei casi) o “sprezzanti del pericolo” (nel migliore) o, ancora, dinosauri che non si arrendono né al tempo né alla ragione. Alla Hiroo Onoda, per intenderci. Il famoso soldato giapponese che ancora nel 1974, dopo quasi 30 anni dalla fine della II guerra mondiale, non si era arreso alla sconfitta nella giungla dell’isola filippina di Lubang.

Pensate che risulta ancora in attività Ciriaco De Mita, Sindaco di Nusco. Età 93 anni. Quando diventò Deputato per la prima volta, nel 1963, nella nostra Nazionale di calcio giocava in difesa un certo Maldini (Cesare), a centrocampo Trapattoni e in attacco la giovanissima stella Rivera. Segni (Antonio) era il Presidente della Repubblica italiana e J.F. Kennedy quello americano.
Così, tanto per dare una misura del tempo trascorso.
