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(3)

ovvero
Non c’è due senza tre

di Giulia Cultrera

Prendete i classici elementi delle commedie adolescenziali e dell’universo horror, declinateli in chiave ironica e grottesca, e avrete Scream Queens. Una serie incredibilmente trash.

E non parliamo delle situazioni assurde alla Pretty Little Liars, con ottime premesse, derive insensate e contraddizioni che rimangono insolute.

Qui si tratta di uno degli show che ha portato alta la bandiera del trash, facendone il proprio cavallo di battaglia. Perché Scream Queens gioca volutamente con nonsense, personaggi sopra le righe, situazioni ridicole, grottesche e tragicomiche. Una perfetta parodia, condita con i classici e comuni cliché del genere horror, più una spolverata di momenti splatter qua e là. Per non farci mancare nulla.scream queens

Le serie parodia, se ben costruite, sono decisamente le migliori. Attirano lo spettatore con una narrazione strutturata, fanno propri i canoni del genere di riferimento e ne svelano tutta l’artificiosità. Un esempio tra tutti è Jane The Virgin, perché per ironizzare in modo intelligente su un argomento bisogna conoscerlo davvero bene.

E buona parte della letteratura filmica e videoludica horror è condensata in queste due stagioni di Scream Queens. Si parte dall’ambientazione: un campus americano scosso dall’arrivo di uno spietato killer che prende di mira una confraternita gestita da Mean Girls. Cosa potrebbe mancare? Magari un ospedale che accoglie pazienti insoliti e – saltuariamente – anche uno spietato assassino. Naturalmente, non può mancare un ospedale psichiatrico, perché un personaggio con problemi mentali non guasta mai.scream queens

Lo show ricorda Pretty Little Liars, con il killer che fa un po’ il verso ad A, ma dimostra di avere le idee molto più chiare e istinti decisamente omicidi. I modi in cui elimina le sue vittime hanno davvero del surreale, toccano il punto più alto di questa parodia horror.

Ma il pezzo forte in Scream Queens è rappresentato da un cast al femminile davvero azzeccato, dove spicca, tra tutte, Jamie Lee Curtis. Nella prima stagione rende omaggio alla madre ricreando – neanche a dirlo, in chiave decisamente più ironica – la celebre scena della doccia in Psyco.

A riprova che, quando si fa un uso intelligente della narrazione, citando e ricreando capisaldi della letteratura cinematografica, il risultato non può che essere sorprendente.

scream queens
Credits collage: luigitoto.altervista.org

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