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di Luigi Lombardo

L’osservazione del cielo è una delle pratiche più antiche. Ogni elemento del cielo era un segnale per gli uomini, che consentiva di trarre auspici buoni o cattivi. Così era per le nuvole, variabili, a volte segno di tempo buono, a volte temute e foriere di terribili uragani.

L’osservazione delle nuvole in cielo e la direzione dei venti consentivano al contadino di determinare l’andamento del tempo nei prossimi giorni. I pronostici contadini, infatti, sono di due tipi: a lunga durata fondati sui solstizi e gli equinozi e che interessano l’arco stagionale; e pronostici a breve termine che riguardano al massimo l’arco quindicinale o mensile, o addirittura giornaliero (legati sostanzialmente ai cicli lunari).

Veniamo ai segni che si ricavano dall’osservazione delle nuvole. Se in cielo assumono la caratteristica forma a pecorelle si prevede pioggia prossima: “Cielu picurinu (o caprinu) / iacqua vicinu” (oppure “cielu picurinu / se n-ciovi oggi ciovi rumani matinu”); parimenti se assumono le forme di grandi incudini (ncuni) e avanzano dal levante, ci si deve attendere qualche tromba marina.

Se all’orizzonte compaiono nuvole basse e bianche che vanno sfilacciandosi fin quasi a toccare la linea dell’orizzonte la neve e il freddo sono in arrivo: queste nuvole sono chiamate i “capiddi ra maiara”. Il nuvolato a grossi e densi cumuli si chiama cielo “abbaddiatu”, è foriero di pioggia d’una certa intensità.

(foto meteocloud.it)

Una particolare nuvola prende il nome di “fra’ Cola” ed ha la caratteristica forma di un cappuccio di monaco. Nuvole molto bianche a forma di palle di cotone (ncuttunati) sono segno di pioggia mista a grandine (molto temuta dagli agricoltori).

Le nuvole all’alba ferme sul cocuzzolo dell’Etna sono importanti segni metereologici: queste nuvole si chiamano i “iatti” (i gatti) e sono segno di freddo pungente, ma secco. Altre forme che preannunciano freddo intenso sono le nuvole a forma di pesce (raffini, delfini), o quelle a forma di cappuccio o di collare attorno al cono del vulcano (visibile da ogni dove): in questo caso si suole dire che anche “lu muncibeddu si misi u cappucciu”. Al contempo l’Etna sgombro di nuvole e chiarissimo all’orizzonte significa che il bel tempo persisterà.

(foto meteoweb)

Il nuvolato che si muove spinto dal vento assai velocemente preannuncia pioggia assai scarsa e si suole ripetere: Nuvulatu ca camina / pigghia lu saccu e va macina (Quando le nuvole si muovono in cielo prendi il sacco e portalo al mulino). Se però le nuvole sono spinte dal vento di levante ci sarà presto un peggioramento duraturo (tiempu forti); se spinge le nuvole da sud est sarà tiempu lieggiu e il brutto tempo durerà poco.

Infine, una bella canzone d’amore tradizionale in cui son presenti le nuvole invocate dall’amante perché non bagnino l’amata:
Nuvuli ca nna l’ariu mpinti siti
ca passa la mo dia nul-la vagniati
Suli vi prieiu ssi rai c’aviti
ca passa la mo dia nul-l’affarati
tirrinu scansimilla de caruti
ca passa la ma dia pi li strati
vicini di li strati surdi e muti
ca rormi la mo dia nul-l’arrispigghiati.
(Nuvole sospese in cielo, guardate che passa la mia dea: non la bagnate, sole ti prego quei raggi che hai, ora che passa la mia dea non la bruciate, terreno non farla cadere, che passa la mia dea per le strade, vicini che state per strada fate silenzio, ché dorme la mia dea: non la svegliate!).

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