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120° anniversario della nascita di Salvatore Quasimodo

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di Grazia Dormiente

La ricorrenza del 120° anniversario della nascita di Salvatore Quasimodo ha ispirato il Consorzio di Tutela del Cioccolato di Modica a memorare ancora il Nobel modicano.

In effetti nel 2010 con l’insediamento di Nino Scivoletto a Direttore del Consorzio e della scrivente a Direttore culturale dello stesso si è avviato l’impegno per collegare la settecentesca tradizione cioccolatiera modicana alle risorse storico-letterarie, architettoniche e paesaggistiche di Modica, dove natura e cultura nel lungo tempo hanno scritto pagine di sorprendenti mutamenti.

Il certificato di nascita di Salvatore Quasimodo e una cartolina di Modica dei primi del secolo XX

In tale progetto campeggiava, ovviamente, il Nobel Salvatore Quasimodo. Così nel 2011, su iniziativa del Consorzio appunto, si celebrava il 110° anniversario della sua nascita nella terra natale con cerimonie al Palazzo della Cultura e all’Auditorium “P. Floridia”: l’originale ritratto di Quasimodo, opera dell’indimenticato Piero Guccione, è stato consegnato al Presidente della Repubblica; la videoconferenza con l’intervista di Oliviero Beha al Nobel Dario Fo restituiva inedite visioni dell’umo e del poeta Quasimodo; la voce di attori indugiava sull’ ardua fedeltà “alla vita e alla morte/ nel corpo e nello spirito”. (Ho fiori e di notte invito i pioppi in Dare e avere).

(da sinistra) Il messaggio di ringraziamento del poeta al Sig. Gilestro, proprietario della casa in cui nacque. Quasimodo nella pittura di Piero Guccione. La sua casa natale a Modica

È noto ai più che Salvatore Quasimodo, il poeta siculo-greco, si era riconciliato con Modica che lo accoglieva nel 1962, tributandogli il corale privilegio della città natale, “alta di terrazzi e di chiese del ‘600, aerea di visioni esatte dei paesi e dei mari della scienza e dell’arte è la casa dove è nato il Campailla (filosofo e poeta del Seicento) davanti a quella della mia nascita”.

Il messaggio del poeta alla città di Modica nel 1962

A tale quasimodiana testimonianza hanno rivolto la loro attenzione il Consorzio e i promotori dell’evento svoltosi il 20 agosto 2015 a Modica dinanzi alla casa da cui il poeta modicano incominciò la sua avventura umana e culturale. Protagonisti e complici dello straordinario anniversario sono stati sia il noto fotografo Giuseppe Leone, autore di una singolare cartella fotografica, titolata “Leone legge Quasimodo” ed ispirata a frammenti di versi quasimodiani, evocati pure dalla voce di Alessandro Quasimodo, il figlio del poeta.

(Da sinistra) il fotografo Giuseppe Leone e Alessandro Quasimodo, figlio del poeta

Nel 2017 sono state ancora le parole di Salvatore Quasimodo a commentare il primo documento su “La taranta” filmato dal regista bolognese Gian Franco Mingozzi. (1932- 2009) e proiettato a Modica da Tiziana Spadaro, ideatrice del connubio “Poesia e Cinema”.

Per il 118° anniversario della nascita di Salvatore Quasimodo il Consorzio ha ideato un’iniziativa particolare focalizzando voce, mani e cuore restituiti dalla silloge “Dare e avere”, pubblicata nel 1966, nel tempo in cui Quasimodo, dopo il conferimento del Nobel nel 1959, invitato da università e istituti culturali stranieri, ha compiuto una serie di viaggi in Europa e in America.

(Sotto) La cerimonia del Premio Nobel per la Letteratura assegnato a Salvatore Quasimodo nel 1959. Sopra la medaglia d’oro del Nobel

Il poeta ha attraversato il mondo dove si moltiplicavano, gli apprezzamenti e le conferme di stima e di affetto, attesi invano in Italia. Appare superfluo specificare che l’accostamento del Nobel con l’IGP del cioccolato di Modica, possa minare l’importanza della poesia quasimodiana, poiché la motivazione vera è contenuta nella forza veicolante Modica. A quanti potrebbero almanaccare si manifesterà chiaramente la rilevanza del progetto culturale da tempo avviato dal più volte citato Consorzio per la tutela e la valorizzazione del “volto della città”.

Anzi al conseguimento di tale considerevole finalità si è svelata feconda la collaborazione con i poeti del Caffè Letterario “S. Quasimodo” presieduto da Domenico Pisana e con la sezione modicana “Club Amici di S. Quasimodo”.

Domenico Pisana, Presidente del Caffè Letterario “S, Quasimodo”. Alla sua destra Grazia Dormiente

“Dare e Avere” modula il tempo dei viaggi, che non riescono ad esorcizzare il pensiero della morte, ma reclamano, grazie ad una memoria vigile e colta, le tracce delle epoche remote che continuano a sopravvivere nel presente, immortalate dal fluire poetico annunciato dal testo eponimo in cui il poeta si rivolge al lettore: nulla mi dài, / non dài nulla / tu che mi ascolti […]”.

Quasimodo con “Dare e Avere” offre un significativo testamento poetico all’ipotetico lettore e forse all’intera umanità, affinché non resti ancora quella “della fionda” ma percepisca l’assurda differenza / che corre / tra la morte e l’illusione / del battere del cuore”.

La silloge “Dare e Avere” pubblicata nel 1966. L’opera raccoglie le poesie scritte dal 1959 al 1966

Nel presente anno 2021 il Consorzio intende ancora celebrare il 120° anniversario della nascita del grande poeta, puntando all’articolata e densa certificazione per la candidatura dell’Itinerario Culturale Europeo The Chocolate Way, che candida Modica e il suo patrimonio culturale lungo le vie del mondo. Da qui è gemmato il legame tra il Nobel di Modica e il primo cioccolato europeo IGP.

In I maya a Mèrida, città fondata nel 1542 nello Yucatan, Quasimodo focalizza la dimensione sociale, indicando così la dimensione etica per lenire il dolore delle ferite subite. The Chocolate Way è un itinerario unico che coniuga la dimensione gastronomica con quella storico-culturale dei paesi europei ed extraeuropei coinvolti.

“Il falso e il vero verde”, rubrica che Quasimodo tenne sul settimanale di attualità cinematografica e culturale “Le Ore” dal 1960 al 1964

Così i testi odeporici di “Dare e Avere” traducono simbolicamente la corrispondenza tra viaggio e scrittura poetica, riversando segni figurali, come ha sostenuto il saggista Lorenzo Cardilli nel suo “I meccanismi figurali in Salvatore Quasimodo: tecnica, critica, ideologia” (2012).

Sia nel caso di una descrizione iterativa che sfocia nella denuncia storico-morale (I maya a Mérida), sia nel referto di occasioni autobiografiche in cui il poeta riflette su un paesaggio che non è più un prolungamento mitico dell’io ma la sede di una radicale alterità (ad esempio Varvàra Alexandrovna, Capo Caliakra, Glendalough).

Salvatore Quasimodo insieme a Lilla Brignone e Giorgio Strehler

Dalla sopraccitata denuncia storico-morale quasimodiana The Chocolate Way ha ricavato il suo orientamento alla prosperità dei coltivatori di cacao nel mondo, contribuendo ad innescare il rispetto delle pratiche etiche per azzerare sfruttamento, deforestazione, lavoro minorile, note amare e spesso oscure che insidiano pure la salute dell’intero pianeta. L’accenno al Messico allude allo stile dei “murales”, cui si è ispirato anche Quasimodo in “I Maya a Mérida”, dei grandi artisti messicani Diego Rivera, Josè Clemente Orozco, David Alfaro Siqueiros (“sillabe salmastre […] inerzia infinita […] scheletri […]”)

Come il Nobel significò per il modicano Quasimodo una stagione di viaggi echeggiati nei suoi versi, così il cioccolato di Modica IGP e il relativo Museo, inaugurato nel 2014, sostengono la candidatura dell’Itinerario Culturale Europeo The Chocolate Way per cooperare alla tutela attiva e sostenibile delle risorse umane e dei patrimoni culturali, inerenti la glocalizzazione del cacao e del cioccolato.

Il Logo di “The chocolate way”, Modica con la sua cattedrale di San Giorgio e una foto con in primo piano Grazia Dormiente e Nino Scivoletto, dietro, Giuseppe Leone e Alessandro Quasimodo