“Replico da giornalista, come lui (Gian Antonio Stella), che a differenza sua non ha mai vissuto nell’Iperuranio Platonico, ma si è sempre guadagnata il pane facendo l’insegnante…”
(Prof.ssa Cinzia Paolina De Lio, in un articolo pubblicato su una rivista on line nel 2011 contro Gian Antonio Stella, giornalista del Corriere della Sera, che in quei giorni aveva pubblicato un articolo sui dati dell’assenteismo dei docenti a Reggio Calabria risultanti il triplo che ad Asti. Seguiva un’argomentata difesa degli insegnanti calabresi…)

di L’Alieno
“Ricostruirò tutta la verità, ma ora sono al mare” risponde così, un po’ alla Oblomov, la prof.ssa (e giornalista) Cinzia Paolina De Lio a “La Repubblica”. Era stata contattata per una replica alle accuse, a proposito della sua destituzione dall’insegnamento dopo 20 anni di assenze su 24 anni totali di carriera scolastica. E a ben vedere i meriti della nostra “Cavaliera del lavoro” non si sono nemmeno limitati ai due decenni di assenze, ma anche all’“assoluta e permanente inettitudine alla docenza”, come risulta dai verbali di un’ispezione condotta nel 2015 e nel 2016 nel liceo di Chioggia dove insegnava Storia e Filosofia (si fa per dire).
Storie incredibili che possono accadere soltanto nella nostra pubblica amministrazione. 24 anni per arrivare al licenziamento, coerentemente con una visione che rifiuta a priori il concetto di merito.
Ma la scuola era già stata surreale protagonista anche qualche giorno prima. Grazie a quei bravi studentelli pistoleri dell’Itis Viola Marchesini di Rovigo, promossi con un bel nove in condotta. “So’ ragazzi” che ci volete fare. Forse un po’ vivaci, ma è la giusta vivacità che ci vuole nella vita, per darle un po’ di colore. In fondo si è trattato solo di un simpatico tiro al bersaglio con la prof. e le pallottole erano di gomma. Insomma, uno scherzetto innocente che la seriosa professoressa non ha gradito. Addirittura esagerando con il ricovero ospedaliero.
Detto tra noi, per avere dieci in condotta cosa bisogna fare in quella scuola? Fare secca una docente con una pistola vera? Il dubbio viene.

Però in una scuola sana, degna di rispetto, dopo il caso dell’insegnante stacanovista di Chioggia e quello degli studenti pistoleri di Rovigo, doveva pur esserci anche un caso di genitori all’altezza del resto della compagnia. Ed ecco che il premio “genitori dell’anno” potrebbe essere assegnato a quella coppia di genitori che di fronte alla bocciatura del proprio figlioletto, reo soltanto di aver accoltellato una docente, all’Istituto Alessandrini di Abbiategrasso, ha ritenuto di non arrendersi neppure di fronte all’evidenza della colpa. Così si è rivolta alla giustizia per ottenere dal giudice ciò che la cattiva scuola non ha voluto riconoscere al proprio figlioletto: il pieno merito della promozione. E probabilmente hanno pure ragione. Se si fossero trovati All’Itis Marchesini di Rovigo, forse il ragazzo sarebbe stato promosso e anche con un bel dieci in condotta. La sfortuna di trovarsi nella scuola sbagliata.
